La Lega Veneta vola a Mosca per il congresso del Cremilino in supporto dei separatisti
L'integralismo cattolico non perde mai occasione di lodare Vladimir Putin. Ne parlano come di un simbolo della cristianità e la sua omofobia istituzionalizzata viene indicata come un qualcosa da invidiare sino al punto da auspicare una sottomissione dell'Italia a Mosca.
L'associazione La Torre (che collabora con Provita, con i Giuristi per la vita ma anche con il Comune di Trento) non perde occasione per pubblicare articoli volti ad illustrare una strategia politica ben precisa: si sostiene la necessità di distruggere l'Unione Europea per rendere Mosca la «terza Roma». Il tutto all'interno del progetto russo per la creazione di una nuova Eurasia basata sul «fascismo genuino, vero, radicalmente rivoluzionario e coerente» teorizzato da Aleksandr Dugin. Si spiega così perché lo scorso maggio abbiano invitato Dugin ad una conferenza tenutasi a Rovereto, così come appare più evidente il perché si promozioni l'omofobia russa sostenendo che «le chiese protestanti che abbracciano l'omosessualità, preparano i fedeli ad accettare l'Anticristo».
L'associazione omofoba Provita preferisce invece sostenere che «dalla Russia ci è arrivato anche un ottimo esempio di "stato laico": lo Stato che non impone un'etica ai suoi cittadini, ma che adempie il proprio dovere di difendere i valori morali naturali e tradizionali, quelli sui quali si basa la vita del proprio popolo. L'esatto contrario dei democratici Stati occidentali, che impongono l'etica amorale del relativismo, salvo reprimere violentemente chi dissente».
Incredibile ma vero, queste sono le parole con cui accolsero l'approvazione della violenta legge con cui Putin vietò la fantomatica «propaganda dell'omosessualità ai minori». Dinnanzi a quel drammatico evento, il 23 settembre 2013 Provita affermò: «Ringraziamo quindi Vladimir Putin, che con la sua firma ha dimostrato che il buon senso e la civiltà possono ancora esistere ed essere, come è giusto, difesi dalla legge. Mentre le principali città d’Italia sono state percorse dai “festosi” cortei di invertiti in festa, con apoteosi nazionale a Palermo, mentre i nostri bambini hanno potuto assistere allo spettacolo altamente educativo di uomini vestiti come tragici pagliacci, con le natiche al vento, la Russia e il suo presidente si sono confermati un punto di riferimento e di sicurezza per quanti non hanno ancora gettato nella spazzatura la dignità umana».
L'elenco potrebbe poi proseguire all'infinito, ma come terzo ed ultimo esempio ricordiamo come l'associazione leghista Lombardia Russia si dica impegnata nel «combattere la propaganda del mondo occidentale che a giorno d'oggi dipinge la Russia come uno stato dittatoriale e di conseguenza anche il Presidente Putin viene presentato come un dittatore, imperatore assetato di potere nel conquistare l'Ucraina e l'Europa, in particolare la Polonia e i paesi baltici. Ogni giorno SMI italiano ed europeo propongo ai lettori la Russia proprio così. Sappiamo che questo è una bugia perciò vogliamo dire a tutto il mondo com'è la Russia veramente, un paese libero e democratico, ed è molto meglio d'Italia d'oggi».
Eppure quella che vedete in apertura è l'immagine di una imponente manifestazione svoltasi a Mosca, portando in piazza migliaia di persone (ridotte alla poco credibile cifra di 4.000 partecipanti nei dati diffusi dalle autorità) pronte a protestare contro il governo di Vladimir Putin e contro un potere che resiste da 15 anni senza che vi siano mai state elezioni realmente democratiche. "Putin è un burocrate, non lo zar", affermava un manifesto.
Critiche sono state rivolte anche alla repressione violenta di qualunque dissenso politico, così come avvenuto con la barbara uccisione di Boris Nemtsov, un personaggio che il Cremlino reputava troppo critico nei suoi confronti.
Insomma, il quadro che ne emerge non è certo quell'eden che viene raccontato dalle destre e dai cattolici italiani. Ma a farci comprendere il perché si cerchi di far percepire una realtà distorta sono gli interessi politici. Non solo la Russia reputa Salvini un'utile pedina per la concretizzare dei progetti espansionistici di Dugin, ma la Lega Veneta risulta fra gli invitati a Mosca per ad un congresso finanziato dal Cremlino al fine di organizzare le forze separatiste di mezzo mondo (ed è forse in quell'ottica che è difficile non sentir risuonare la parole di Gianfranco Amato che, a margine di un suo convegno anti-gender, è stato udito mentre proponeva ai presenti a chiedere l'indipendenza della Serenissima Repubblica).
Echi della propaganda di quei gruppi è ravvisabile anche nelle rivendicazioni con cui il convegno sostiene di voler invitare i territorio esteri a sfidare il potere di «élite dominanti» che imporrebbero le proprie idee (il famoso "pensiero unico" che ricorre di continuo nelle conferenze anti-gay) nonostante si sostenga che i territori «hanno il pieno diritto di dichiarare la loro autosufficienza e indipendenza dagli altri Stati». Il messaggio è rivolto al Movimento Nazionalista del Texas, al Movimento Uhuru, al Partito Repubblicano Socialista Irlandese, al partito politico irlandese Sinn Fein e agli indipendentisti di Puerto Rico, Hawaii e Sahara occidentale.
Interessante è però notare come la russia sostenga e finanzi i separatisti filo-russi in Ucraina orientale, ma criminalizzi chiunque osi parlare di separatismo o di maggiori autonomie regionali al proprio interno. Allo stesso modo è importante ricordare come Alexey Komov (il politico russo portato in tour per l'Italia dalla Lega Nord e da ProVita) si lasciò scappare un commento riguardo alla possibilità che la Russia potesse finanziasse i separatisti stranieri per destabilizzare i loro paesi.