La Maif Pour Tous Italia cambia nome ma ribadisce la sua battaglia contro i diritti dei bambini
L'associazione omofoba La Manif Pour Tous Italia cambia nome: da ora in poi si chiamerà Generazione Famiglia. Restano invece confermate le sue rivendicazioni neofasciste volte alla discriminazione delle famiglie in cui la totalità dei componenti non sia eterosessuale. Le vittime più colpite dalla loro ideologia sono soprattutto i bambini: esposti a rischi e violenze se omosessuali, privati del diritto alla salute e all'educazione se eterosessuali.
La bolla di sapone su cui si basa la nuova associazione è la rivendicazione dei diritti dei genitori senza mai tener conto dei loro doveri. Non a caso il primo atto sarà uno sciopero indetto per il 4 dicembre, nel quale i loro adepti si asterranno dal mandare i figli a scuola per rivendicare che "nell'educazione, specialmente sessuale, affettiva e morale, viene prima la famiglia".
In altre parole, la loro idea è che un genitore debba poter decidere ai nascondere ai figli tutto ciò che riguarda il sesso, anche quando si tratta di informazioni vitali per la loro salute, trasformando i minori in una sorta di proprietà privata da poter usare ed indottrinare a proprio piacimento anche se ciò potrebbe comprometterne la salute o la formazione.
Verrà anche istituito l'ennesimo coordinamento che si batterà per garantire la sopravvivenza dei pregiudizi attraverso la propaganda della fantomatica "ideologia gender", ormai tirata on ballo ogni qualvolta si voglia legittimare violenza e intolleranza.
L'annuncio della nascita del gruppo omofobo è stato dato oggi a Roma da alcuni volti noti dell'omofobia organizzata, come Marcello Veneziani, Massimo Gandolfini, Eugenia Roccella e Mario Adinolfi. Il portavoce sarà sempre Filippo Savarese che, nell'occasione, ha ostentato la natura omofoba del gruppo dichiarando che "contro il tentativo di rottamare il matrimonio con le unioni civili e legittimare il mercato dei figli con la stepchild-adoption il popolo tornera' presto in piazza".