Le folli tesi della propaganda di Tempi


Non passa giorno senza che Tempi non provi ad alimentare un clima di odio e di violenza nei confronti i gay, spesso ricorrendo a mere mistificazioni o generalizzazioni volte solo a creare un clima propagandistiche che faccia leva su ignoranza e pregiudizi. Fra i massimi esponenti di questa campagna d'odio figura sicuramente Benedetta Frigerio, autrice di un "articolo" che rasenta la pura follia.
L'integralista esordisce con il sostenere che: «Questa è la storia di due bambine inglesi, nate tramite fecondazione eterologa, alle quali i genitori hanno "rovinato la vita" dopo essersele contese per sette anni insieme ai rispettivi compagni dello stesso sesso. Questo giudizio è stato dato da Stephen Cobb, giudice della sezione familiare dell’Alta Corte inglese, in una sentenza del 2014, che è stata pubblicata però solo pochi giorni fa». Si inizia così a ricamare sulla storia, sottolineando sempre che si tratti di gay e di lesbiche quasi come se l'orientamento sessuale fosse l'elento determinante della storia.
Chiunque abbia un minimo di buonsenso non avrebbe dubbi nel comprendere che si sia dinnanzi ad un caso specifico, dato che la corte ha condannato le persone in oggetto e non esiste alcun elemento che possa permettere generalizzazioni. Eppure l'impressione è che la Frigerio intenda sostenere che sia l'eterosessualità e non il comportamento a garantire benessere ai figli.

Per confutare l'assurda tesi sostenuta, basterebbe guardare a quanti figli di coppie eterosessuali abbiano subito violenze da parte dei genitori. Alcuni bambini vengono abbandonati nei cassonetti, altri vengono uccisi perché piangono. ma tutto ciò viene taciuto, dato che l'obiettivo è creare odio e la realtà non è mai compatibile con la propaganda ideologica di una giornalista che si crede migliore solo perché apre le gambe dinnanzi ad un uomo...
Ma è dinnanzi a tesi così idiote che appare evidente l'aspetto più preoccupante di questa vicenda, ossia il fanatismo di persone che ormai si incoraggiano vicendevolmente all'odio senza neppure più basare a ciò che si dice. Il senso delle parole non serve più: basta dire qualcosa e l'altro si sentirà legittimato nella sua crociata contro la vita altrui. E gli effetti già si vedono in una società che è sempre meno tollerante e sicura, in cui il nome di Dio è bestemmiato da sedicenti "cristiani" per legittimare ogni forma di razzismo e di violenza.
Commenti