Le sentinelle diversamente sedute
Scendono nelle piazze per affermare che le loro famiglie debbano avere più diritti di quelle altrui. Sostengono che la violazione dei diritti costituzionali altrui sia una «libertà di espressione». Fanno disinformazione confondendo l'identità di genere con l'inesistente «ideologia gender», attribuendo un concetto di «scelta» a ciò che scelta non è... Stiamo parlando della Sentinelle in piedi, espressione dell'odio omofobico di chi ostenta il proprio pregiudizio stando in silenzio (quasi a dimostrazione della loro chiusura a qualunque dibattito).
Il loro pregiudizio è sempre nascosto dietro a fantomatiche rivendicazioni, come il sostenere che il mancato riconoscimento delle famiglie gay serva a «difendere i loro figli». Eppure a sostenerlo sono quelle stesse persone che hanno condiviso la piazza con chi reggeva nelle proprie mani libri come "L'alchimia della razza" o "Le origini del totalitarismo". Insomma, si fa uso di una finta ideologia per tentare di introdurne una assai più vera e pericolosa (che difficilmente potrà garantire un futuro ai figli, neppure per quelli eterosessuali).
La scorsa settimana sono tornate nelle piazze d'Italia a dar libero sfogo alla loro sete di discriminazione. «Siamo in 400» annunciano fieri le Sentinelle di Brescia. In un mondo in cui i numeri non hanno più alcun senso e in cui c'è chi continua a spergiurare che al Family day ci fosse «più di un milione di persone» nonostante l'impossibilità fisica della piazza nel poter contenere numeri simili. Ora il gioco è lo stesso, si dichiara un numero improbabile in modo che i giornali si sentano in difficoltà nel ridimensionare troppo la cifra, provvedendo così a parlare di «150 persone» con una moltiplicazione dei manifestanti.
Le loro fotografie lasciano pochi dubbi al riguardo: in uno scatto è visibile chiaramente il cartello che indica la prima fila, testimoniando come tutti i presenti fossero stati fotografati. Contandoli sommariamente, a noi ne risultano 67, un terzo di quanto dichiarato dalla stampa. Se poi si nota come parlino di 400 partecipanti anche in occasione della conferenza omofoba di Gianfranco Amato, appare evidente come a smentirsi siano loro stessi nel presentare come identiche due partecipazioni che appaiono diverse anche a prima vista.
Ovviamente non è questa la loro bugia peggiore, ma è testimonianza di un mondo basato su falsità che si manifestano in ogni occasione, nel quale non ci si fa problemi a trasformare 67 persone in 400.
A raccontarci i retroscena anche una Tagliatella in piedi, la quel sottolinea come fra i presenti ci fossero anche un negazionista dei campi di concentramento nazi-fascista, alcuni ragazzi di Casa Pound e di Forza Nuova, gente con libri piuttosto "particolari" e un violento che ha minacciato alcuni contro-manifestanti. Tra insulti e minacce, c'è pure chi è andato dalla polizia per sostenere falsamente che i contro-manifestanti volessero lanciargli addosso delle bottiglie.
In altre parole, l'anarchia. Una situazione inaccettabile dettata dall'assenza del Governo, dove le fazioni si devono affrontare sul campo e dove il vincitore è il più forte o il più violento. Non ci sono regole, non c'è rispetto e non c'è neppure dolo nel mettere a repentaglio la vita altrui in una reminiscenza del regime fascista.
E allora continuano così, tra convegni di disinformazione e aggressioni dinnanzi alle forze dell'ordine, tra cifre propagandistiche e menzogne diffuse a mezzo stampa. Perché il Governo non c'è, ma c'è la violenza di chi abusa del nome di Dio per creare morte e distruzione.
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