Sono cristiana, quindi giudico. Ecco il vergognoso post della commissaria di Papa Francesco


Francesca Immacolata Chaouqui è una dei sette membri laici della commissione papale, istituita il 18 luglio scorso da Jorge Mario Bergoglio, che dovrà riferire al Papa sui dicasteri economici della Santa Sede. Ed è lei ad aver pubblicato su Facebook un ignobile post che ha suscitato l'indignazione di numerosi utenti, sia per la violenza che per l'inammissibile violazione della privacy delle sue vittime.
La donna si vanta infatti di aver fotografato di nascosto una coppia inglese che stava tranquillamente mangiando. Sostenendo che fosse da una coppia omogenitoriale (non è chiaro se si sia recata al tavolo a chiedere alle due se fossero lesbiche e se quelle fossero le loro figlie) non ha esitato a sbatterle su Facebook con tanto di giudizi morali basati sul mero pregiudizio e sul cieco odio.

Scrive:

Eccola qua una famiglia arcobaleno: le bimbe che chiamano mamma entrambe queste due donne, una parla con loro, una delle due interviene di meno, quando lo fa il suo intimare è perentorio.2 donne e due bambine, un universo al femminile che esclude una componente fondamentale: l'altro pezzo che ha generato questi due esserini messi qua a soddisfare il bisogno di queste due signore di far sembrare fecondo un amore che per natura non lo è.
Ma perché l'uomo cerca di sovvertire così il diritto naturale?
Perché l'uomo è così egoista da infliggere a degli innocenti la condanna di vivere con due madri o due padri?Ognuno può amarsi come vuole se adulto e consenziente ma a queste due da vengono chi glielo spiega? Chi è il loro padre? Dov'è in questa domenica d'autunno quando al tavolo a fianco c'è una famiglia con una mamma e un papà che parlano tra loro?
Un pensiero al Sinodo e a tutti quei semplici che avevano scambiato l'accoglienza e la misericordia che il Santo Padre riserva a casi come questi per accettazione da parte della chiesa di simili abomini...Noi cristiani diremo sempre no a tutto questo e anche se le leggi dello stato sovvertiranno il diritto naturale di ogni bambino di avere una madre e un padre, diremo di no, insegneremo ai nostri giovani che l'amore fecondo è di un uomo e una donna, che i figli sono doni e non diritti per soddisfare egoismi.
Non sono cagnolini da esposizione per il pranzo delle domenica di due signore dabbene in una Londra d'ottobre.

Sinceramente l'impressione è che sia la signora Chaouqui a ritenere che le due bambine siano cagnolini da esporre per sostenere tesi omofobe, tant'è che le due minorenni sono state insultate ed esposte ad una condanna morale senza saperlo. Anzi, la donna non sa proprio nulla. Non ha idea di quale sia la storia delle due piccole, non conosce le due madri e probabilmente non sa neppure se fossero sue sorelle che sono andate a spasso con le piccole. Ma dato che si definisce cristiana, allora si sente nel diritto di poter giudicare tutto e tutti, insultando e rivendicando il suo diritto a poter discriminare.
Dice che ai suoi figli insegnerà l'odio e che dirà di «no» alla possibilità che bambini possano trovare l'affetto di due persone dello stesso piuttosto che essere sballottatati da un istituto all'altro (così come giustamente sottolinea un utente che ha provato sulla propria pelle quell'esperienza e che avrebbe preferito avere due madri agli istituti religiosi in cui è stato rinchiuso).
La donna dice anche che quelle due bambine si chiederanno dov'è loro padre, ma in realtà è lei a domandarselo dato che a quel punto le domande che si potrebbero fare sarebbero infinite. Chi le dice che il bambini seduto di fianco non sia stato abbandonato da un padre scappato con la segretaria?
Si giudica l'amore e si sorvola sulla violenza, sostenendo che la morale legittimi una violenza su due minorenni che vengono trattate peggio di animali attraverso il volerle punire perché a lei non piacciono i suoi genitori. Ed è chiaro che qui i bambini solo l'ultima cosa che si vuole difendere, perché l'odio è nello sguardo di chi giudica come il fariseo nel tempio.

Ad ottobre sostenne che una famiglia gay non debba essere ritenuta paragonabile alla sua famiglia, così come lo scorso giugno la commissaria di Papa Bergoglio annunciò la sua partecipazione al Family Day attraverso la pubblicazione di una foto decontestualizzata con cui denigrare gratuitamente i gay (naturalmente dopo aver sostenuto il solito «ho tantissimi amici omosessuali»).

Ed è così che scrisse:

Li vedete questi due signori? E se ci fosse una legge che consente loro di adottare un bimbo? Questi due tizi rappresentano una parte di quel mondo che a me fa paura, che traveste di diritto un amore che con l'amore non ha niente a che vedere, e neanche con la responsabilità che richiede allevare un figlio. Con buona pace di tanti amici gay, dare diritto a coppie omosessuali di adottare bambini significa che anche questi due eventualmente potranno farlo. Io non voglio questo per il mondo che abito, non è giusto.

Anche in quel caso la strumentalizzazione e l'odio gratuito erano più che evidenti, dato che basterebbe presentare l'immagine di una qualsiasi ragazza che balla mezza nuda sul cubo di una discoteca per poter asserire che sia necessario impedire alle coppie eterosessuali di poter fare figli dato che si giudica negativamente la singola persona. E tanto basta a farci capire lo squallore culturale di chi è pronto ad appigliarsi a una foto a caso pur di legittimare quello che è mera discriminazione (e anche sul fatto che lei dica di non andare in giro nuda ci sarebbe qualcosa da dire, così come ai tempi venne sottolineato persino da Panorama).
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