Unioni civili, il Ncd minaccia Renzi: ​«Da oggi liberi sul no alla fiducia»

Se l'italia dovesse anche solo iniziare ad assomigliare ad un Paese civile, lui farà cadere il governo. È questa la solita minaccia con cui il partito di Angelino Alfano spera di poter liquidare la proposta di legge sulle unioni civili.
Parte così il nuovo capitolo dell'ostruzionismo con cui le destre spettando di conquistare i voti degli omofobi attraverso l'introduzione di distingui di stampo fascista volti a riconoscere maggiori diritti a specifici gruppi sulla base di un presunto diritto si nascita. E malumori per il fallito tentativo di bloccare la norme con una pioggia di emendamenti è stata manifestata in aula proprio dai principali responsabili di quell'azione violenta: Giovanardi dice che la mancata discussione in commissione dei suoi testi sia «cancella la Costituzione e il Regolamento del Senato» mentre Lucio Malan afferma che «in commissione c'è stata solo la relazione della prima firmataria e non c'è stata una discussione. Se questo è il modo di applicare la Costituzione e il Regolamento c'è poco da stare allegri».
E questo per un approdo in aula che verrà di fatto sospesa per l'imminente esame del bilancio, quindi per un qualcosa che non è altro che una mera calendarizzazione di un qualcosa che forse si discuterà nel 2016.
Eugenia Roccella e Carlo Giovanardi dicono che «Fin da ora ci sentiamo liberi di non votare la fiducia al governo, quando sarà richiesta se il Pd decide di ignorare i propri alleati, deve essere pronto ad accettarne le conseguenze». Maurizio Sacconi sostiene che «la volontà del Pd di imporre, con l'aiuto di Sel e Cinque Stelle, una legge tutta orientata alla genitorialità omosessuale divide la nazione più ancora che il parlamento e questo il macigno divisivo che accompagnerà l'iter parlamentare» mentre Matteo Salvini commenta: «quando anche solo lontanamente si parla di adozioni gay io faccio le barricate».


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