Anche la mozione omofoba della Basilicata è stata scritta da ProVita, Christus Rex e Radio Spada
Forse non lo sapete, ma non è certo il Governo Renzo a governare l'Italia. L'unica lobby che scrive ed impone le proprie leggi pare sia l'integralismo cattolico. A rivelarlo è ancora una volta il sito di Toni Brandi, che spiega come la legge omofoba che calpesta i diritti costituzionali di migliaia di cittadini lucani sia stata scritta dalla sua associazione e da realtà come Radio Spada e il circolo Christus Rex (nella foto insieme a Forza Nuova). Se le azioni squadriste di istigazione all'odio imputabili all'associzione ProVita sono note a tutti (e giusto in quetsi giorni si è concluso l'ennesimo tour di disinformazione curato dallo stesso Brandi), nel caso di Radio Spada siamo dinnanzi ad una casa editrice vicina a Putin che non esista a sostenere che la famiglia ideale sia quella in cui la donna è sottomessa all'uomo e i figli ubbidiscano ciecamente al padre. Nel caso di Christus Rex, invece, si rasenta l'assurdo dinnanzi al coinvolgimento nella stesura di leggi da parte di un gruppo vicino a Forza Nuova che va in giro a sostenere che «i gay sono dei deviati, l'Oms è ideologica e l'omosessualità è legata a fattori ambientali».
Pare dunque evidente come queste associazioni stiano imponendo il loro pensiero unico attraverso l'introduzione di continui documenti che istituzionalizzano la menzogna. Il caso della Bailicata non è infatti isolato, dato che le sesse fasità sono state da loro introdotte anche in Lombardia, Veneto e Liguria (e non pare un caso se quelle giunte sono tutte in mano alla Lega Nord).
Dato che numerosi prelati offrono pieno supporto all'omofobia di queste realtà, a loro sarebbe bene far notare come ambo le associazioni sostengano che il cristianesimi da imporre alla popolazione non sia quello del Papa, ma quello del patriarca Kirill.
Basti pensare a come il sito del circolo Christus Rex presenti ben 197 articoli classificati nella categoria "Bergogliadi", una vera e propria raccolta di insulti al pontefice. I titoli vanno da «Selfie interreligioso dell'apostata travestito di bianco» a «Begoglio bugiardo anche sul terreno scientifico e climatico, oltre che eretico». Un'ampia area è poi dedicata al razzismo, lamentando una chiesa che ospita i profughi o sostenendo che Bergoglio venda chiese agli islamici per trasformale in moschee.
Un capolavoro, anche se un po' fuori tema, è la pubblicazione di un video in cui si sostiene si possano sentire le voci dei dannati che -sempre secondo la loro versione- sarebbero stati trovati sotto la crosta terrestre da alcuni scienziati russi impegnati in trivellazioni finalizzate allo studio delle placche terrestri.
Tutto questo giusto per sottolineare chi scriva le nostre leggi a chi venga ospitato a tenere comizi dagli altari delle chiese.
Da menti così sopraffine, il testo che ne è scaturito è di un'aberrante violenza, dove ogni singolo punto è volto a riscrivere i principi della Costituzione in chiave ideologica. Ed è così che anche un uomo che continua ad organizzare i suoi «rosari riparatori» (sia contro il gay pride che contro l'ospitalità di «infedeli» da parte della curia) può trovare ospitalità in un'altra regione per scrivere:
Premesso che:
Considerato che:
- la “Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” (Costituzione italiana, art. 29);
- con l’espressione “società naturale”, i Padri costituenti, mediante la Carta fondamentale, hanno voluto chiaramente affermare che la famiglia è una realtà che preesiste al diritto, una oggettiva realtà che il diritto non crea;
- la famiglia è inequivocabilmente una realtà, un “elemento fondamentale” dell’organizzazione sociale e dell’esperienza umana;
- la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna rappresenta l’unica istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita;
- la “famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società” e, in quanto tale, “ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato”, come stabilito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (10.12.1948, art. 16, § 3);
- è compito della famiglia – “società naturale fondata sul matrimonio” fra un uomo ed un donna – trasmettere la vita, i valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo ed il benessere dei propri componenti;
- le istituzioni devono, perciò, provvedere allo stanziamento di fondi pubblici per garantire quanto finora premesso e non per, al contrario, finanziare programmi di indottrinamento che vanno contro il diritto stesso;
- non si ha intenzione di sollevare polemiche politiche bensì di sollecitare l’aula al rispetto, alla luce di quanto finora esposto, della vita umana, delle famiglie, dei bambini e, infine, del diritto.
Ciò premesso e ciò considerato, i firmatari si impegnano affinché nelle scuole di ogni livello e grado in Basilicata:
- ci troviamo, oggi e purtroppo, davanti ad alcuni interrogativi mai sorti prima poiché oggettivamente illogici ed anti-scientifici: Maschio o femmina si nasce o si sceglie di diventarlo? O, più in generale, che cosa è la persona umana? È una struttura dotata di una precisa identità sessuata, maschile o femminile, oppure è un’entità astratta, modellabile nel tempo in base al desiderio ed alla libera scelta dell’orientamento sessuale di un soggetto?
- è nostro dovere non glissare su tali pretestuosi interrogativi ma tutelare società, famiglie e bambini, preso atto dell’esistenza della “teoria del gender” che pone gli interrogativi su accennati e numerosi altri ancora;
- a “teoria del gender” afferma, infatti, che le differenze biologiche fra maschio e femmina hanno poca importanza e ciò che conta sarebbe il proprio “genere”, ossia la percezione che una persona avrebbe di sé;
- la “teoria del gender” vuole, come imposizione dall’alto, che tutti noi, compresi i bambini, non diciamo più “io sono maschio” o “io sono femmina”, ma “io sono come mi sento”;
- basti pensare che Simone de Beauvoir, ideologa del “genere”, pronunciò la famosa frase “donne non si nasce, lo si diventa”;
- tali teorie non sono solamente contrarie al diritto naturale (tutelato dalla Carta fondamentale secondo le intenzioni esplicite dei Padri costituenti), ma sono anche anti-scientifiche. L’umanità è sempre stata caratterizzata da un chiaro dimorfismo sessuale (differenza morfologica fra individui appartenenti alla medesima specie ma di sesso differente), maschio/femmina, il cui determinante biologico è rappresentato dal cromosoma Y: la sua presenza costruisce il maschio, la sua assenza realizza la femmina;
- la promozione della “teoria del gender” nelle scuole potrebbe essere attuata mediante progetti chiamati educativi, che vorrebbero promuovere codeste pretese per renderle invece “norma”;
- le famiglie ordinariamente non hanno neanche idea di cosa sia questa “teoria del gender” e di cosa si vuol insegnare, oggi ed in futuro, ai propri bambini, così sottoponendo, di fatto, genitori e figli ad un vero inganno voluto dalla disinformazione sull’argomento;
- in alcune scuole vengono proposte, e si vorrebbero imporre per legge, fiabe come “Perché hai due mamme”, “Perché hai due papà” o altre che promuovono apertamente la transessualità come “Nei panni di Zaff” o “Il bell’anatroccolo” che indirettamente invitano i bambini e gli studenti a “scegliere il proprio genere”, ignorando le proprie origini biologiche;
- questo tipo di insegnamento oggettivamente confonde e ferisce la crescita e l’innocenza dei bambini;
- il sesso rimanda a criteri biologici, ovvero tutte quelle caratteristiche anatomiche e fisiologiche che indicano se si è maschi o se si è femmine, mentre il “genere” sarebbe un costrutto psicologico che cambierebbe e si modificherebbe a seconda delle epoche e dei contesti culturali.
- non venga introdotta la “teoria del gender” e che venga rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità, riconoscendo il suo diritto prioritario ai sensi dell’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dei decreti che riconoscono le scelte educative dei genitori (artt. 1.2, 3.3 e 4.1 del DPR 275/99, art. 3 del DPR 235/97, artt. 2.3, 2.6 e 3 del DPR235/2007 e il Prot. AOODGOS n. 3214 del 22.11.2012);
- sia oggetto di spiegazione e di studio la ragione per la quale la nostra Costituzione, all’art.29, privilegi la “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”, della quale “riconosce” gli speciali diritti, diversamente da ogni altro tipo di unione;
- si educhi a riconoscere il valore e la bellezza della differenza sessuale e della complementarietà biologica, funzionale, psicologica e sociale che ne consegue. In questo modo gli studenti impareranno anche che la madre e il padre, nella famiglia, ancor più che nel mondo del lavoro o in altri contesti, apportano la loro propria ed insostituibile ricchezza specifica;
- si educhi al rispetto del corpo altrui ed al rispetto dei tempi della propria maturazione sessuale ed affettiva. Questo implica che si tenga conto delle specificità neurofisiologiche e psicologiche dei ragazzi e delle ragazze in modo da accompagnarli nella loro crescita in maniera sana e responsabile, prevedendo corsi di educazione all’affettività e alla sessualità, concordati con i genitori e non imposti senza alcuna informazioni a riguardo e senza consenso esplicito e consapevole.
Falsità, scritte nero su bianco in un documento ufficiale. E tanto basta a mostrare come in Italia non si sia un governo, dato che i soliti quattro omofobi stanno imponenti la propria legge andando di regione in regione a scrivere testi diffamatori dal sapore incostituzionale. Nella Costituzione non c'è alcun riferimento al sesso biologico ei coniugi ed il fatto che Toni Brandi staia cercando di imporre una distinguo attraverso precisazioni inventate di sana piana non è democrazia, è un golpe.
Il tutto finendo con l'ottenere visibilità attraverso una serie di articoli che spesso finiscono con il presentare per veritiere alcune delle sue premesse, nonostante ogni singola parola sarebbe confutabile (a partire dal sostenere che la Costituzione valga meno di una fantomatica "legge naturale" che sta provvedendo a scrivere insieme a gruppi neofascisti).
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