I fan di Gianfranco Amato: «Vogliamo la legge russa che vieta la propaganda gay»
Una fra le vittime preferite di Gianfranco Amato è la casa editrice Lo Stampatello, frequentemente additata per aver realizzato alcuni libri che spiegano ai bambini il tema dell'omogenitorialità. Attraverso la sua pagina ufficiale, l'avvocato si scaglia contro un libro che osa affermare che: «Papà è innamorato di un maschio come lui. Finalmente ha raccontato che lui è Luca si vogliono bene e che -se qui in Italia si potesse- si sposerebbero proprio come un uomo e una donna».
La pagina ufficiale di Amato non si limita a sbagliare il titolo («qual è» si scrive senza apostrofo, ndr) ma si premura anche di fornire una versione rivisitata del volume. Attraverso l'aggiunta di fumetti, l'integralismo cattolico si diverte un mondo nel sostenere che un bambini chiederebbe della madre o che una bambina si troverebbe a voler vendere il proprio utero per pagarsi l'università. Grasse risate si registrano anche verso chi dice che i bambini vengono «comparati» o nell'insinuare che non c'è modo di avere figli se non tramite lo sfruttamento di donne povere (anche se in India o in Russia, la maternità surrogata è riservata alle sole coppie eterosessuali mentre in paesi come il Canada il passaggio di denaro è vietato).
Ma a farci dubitare della buona fede di quella ricostruzione è come fra i commenti sia lo stesso Amato a spiegare come quello del fumetto sia un figlio avuto da una precedente relazione con una donna. Che c'entra dunque la maternità surrogata se si sta parlando di un figlio naturale? Non sarà forse che in quel modo si sarebbe posto l'accento sui bambini privati dei loro diritti non di un qualcosa che potesse far leva sul pregiudizio per alimentare stigma sociale e consensi?
A peggiorare la situazione è chi dice di non aver ben capito se quelle frasi appiano anche nella versione originale, forse a confermarci quale sia il livello di isteria che si è creata attorno a libri che vengono percepiti quasi come demoniaci e capaci di affermare qualunque cose. E se si considera come quei libri siano nati per rassicurare ed informare i figli nati in coppie omogenizzatali, quale sarebbe la loro proposta nel momento in cui si sostiene che quei libri non debbano essere letti? Cosa sostengono dovrebbe essere detto ai figli? Perché si sostiene si voler "difendere" i bambini anche se, ogni qualvolta si stia parlando dei figli altrui, l'impressione è che l'obiettivo sia diametralmente opposto.
E tra i commenti c'è chi aggiunge: «L' anticristo è fra noi, fermiamo i suoi demoni che emanano leggi abominevoli! Bestie di satana giù le mani dai bambini!». «Che tristezza... E pensare che, portando avanti questa lotta contro la famiglia, si arriva, inevitabilmente, all'estinzione!». «Un conto è che esistano gli omosessuali e un conto è che i gay ci vogliano imporre che quelle porcherie che vogliono fare siano legalizzate perché ritenute normalità, cose belle buone e sopratutto sane. E sane non sono affatto». «Stiamo degradando, non si possono insegnare ai bambini 'ste cose perché c'è la possibilità che ne rimarrebbero influenzati e che potrebbero diventare a loro volta omosessuali». «La verità è che vogliono "preparare" i bambini ad essere disponibili e accondiscendenti ad un approccio sessuale da parte di un adulto. Questi libri fanno parte di un piano ben preciso: la diffusione della pedofilia». «Vogliamo la legge russa che vieta la propaganda gay ai bambini in Italia!».
Sarà, ma a leggere quelle frasi si ha l'impressione che neppure loro credano ad una fantomatica «ideologia gender» dato che l'obiettivo paiono essere gay e lesbiche, giudicate in base al loro orientamento sessuale.