Le Marche fermano la colonizzazione ideologica delle destre
Come in altre parti d'Italia, anche nelle Marche sono le destre aver tentato di cavalcare l'isteria "gender" per cercare di istituzionalizzare l'omofobia e la violenza di genere. Nonostante si sia dinnanzi ad un qualcosa che non esiste, leghisti e membri di Fratelli d'Italia non perdono occasione pare alimentare paure e cavalcarle al fine di ottenere leggi che non sarebbero mai permesse in una società civile. Ormai in mezza italia ci sono roghi di libri, insulti gratuiti agli omosessuali e leggi si stampo fascista che negalo libertà di parola o di azione a gruppo ben distinti di cittadini.
Ma questa volta gli è andata male. La giunta ha infatti respinto in gran maggioranza la mozione presentata il 30 settembre dalla consigliera di Fratelli d’Italia Elena Leonardi e avente ad oggetto una presunta «presa di posizione della Regione di fronte all'introduzione dell'ideologia gender nelle scuole e Delibera di Giunta Regionale n. 78 del 16.02.2015». L'aula ha scelto il buonsenso e con 15 contrari, tre astenuti e 9 favorevoli, ha bocciato l'iniziativa.
Se resta comunque preoccupante pensare che nove persone credano davvero all'esistenza di una fantomatica "ideologia gender" e siano disposti a calpestare la dignità di migliaia di cittadini nel nome di una menzogna, almeno per il momento le Marche saranno al sicuro dal rogo dei libri o dalla sospensione dei corso di educazione che mirano ad assicurare salute e conoscenza agli studenti.
Interessante è notare come la mozione ideologica fosse stata presentata solo sul sentito dire, in base a lamentele presentate dall'organizzazione omofoba del Forum delle famiglie che sostenevano come alcuni genitori fossero «palesemente preoccupati per la possibilità di inserimento all'interno dei piani dell’offerta formativa di questa “teoria” che troverebbe attuazione in pratiche ed insegnamenti non riconducibili ai programmi previsti dagli attuali ordinamenti scolastici».
In altre parole, dinnanzi ad una isteria creata da un'associazione, l'idea di alcuni politici è che sia necessario vietare qualcos'altro (perché non esiste alcuna "ideologia gender" ma esiste un contrasto alla violenza di genere che sarebbe stata fermata) pur di non perdere tempo a rassicurarli attraverso il racconto della verità e la spiegazione del perché certe propagande si basino esclusivamente su bugie e menzogne.
E a conferma di questa visione sono pure le parole stesse di chi ha sostenuto la vergognosa mozione. Nessuno era preoccupato di ciò che sapevano bene fosse inesistente, ma la richiesta era la sospensione di un progetto per la formazione di dirigenti e personale scolastico marchigiano sul tema della “implementazione della strategia nazionale lgbt“. In altre parole, lunico obiettivo era impedire che gli insegnanti sapessero gestire gli studenti lgbt, forse nella speranza di renderli vittima di bullismo e violenze.