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L'Umbria svuota la legge regionale contro l'omofobia. Contrasto facoltativo e associazioni anti-gay nell'osservatorio sulle discriminazioni

Nella seduta di ieri in terza commissione è stato approvato a maggioranza l'articolato della legge regionale contro l'omofobia e la transfobia. Un disegno di legge che da oltre sette anni giace in Regione e sul quale la maggioranza eletta a maggio in Consiglio Regionale si è impegnata per una rapida approvazione. Nelle prossime settimane, dopo il voto finale in commissione, il disegno di legge passerà in aula.
La riunione della terza commissione è stata segnata da una forte opposizione da parte della coalizione di centro-destra, che sta facendo di tutto per bloccare l'iter della legge. Arcigay Omphalos, che aveva condiviso il testo con tutte le forze politiche già durante la campagna elettorale, commenta con estrema negatività quell'atteggiamento che «dimostra ancora una volta che le opposizioni in regione sono ostaggio di preconcetti e pregiudizi medioevali frutto delle pressioni di qualche estremista eletto con il solo compito di riportare la nostra regione ai tempi della Santa Inquisizione».
«Uno spettacolo indecoroso quello che è andato in scena in terza commissione –commenta Patrizia Stefani, co-presidente di Omphalos– I consiglieri regionali sono fortunati che le sedute non sono pubbliche, altrimenti avrebbero fatto una pessima figura con i cittadini e le cittadine della nostra regione. Che nel 2015 nelle nostre istituzioni si debba assistere a battute o risatine quando si parla di orientamento sessuale ed identità di genere denota quanta incompetenza e mancanza di rispetto ci sia tra chi siede in Regione per rappresentarci. Questi signori dovrebbero vergognarsi.»
Il testo del disegno di legge è stato approvato a maggioranza con i soli voti del Partito Democratico e con forti modifiche rispetto all’articolato originale, alcune delle quali Omphalos ritiene assolutamente negative e fuori dalla logica del disegno di legge.
«Durante i lavori della sottocommissione, il disegno di legge è stato oggetto di una vera e propria imboscata –aggiunge Emidio Albertini, co-presidente di Omphalos– e solo grazie all'attenzione del Presidente Solinas si è evitato che l’articolato venisse completamente svuotato. Alcune delle modifiche introdotte hanno dell’assurdo e sono degli autentici tranelli per rendere la legge inutilizzabile. Auspichiamo che questi grossolani scivoloni vengano corretti in aula, altrimenti sarà un pessimo segnale per la nostra regione.»
Nel testo modificato dalla commissione si legge ad esempio che gli interventi di formazione contro le discriminazioni nelle scuole si potranno tenere solo previo consenso informato dei genitori, come se l'educazione all'anti-discriminazione e al rispetto sia qualcosa di opzionale. Grave è anche la modifica che prevede la presenza di rappresentanti del Forum delle Famiglie (associazione che ha fatto dell'opposizione ai diritti per le persone omosessuali la ragione stessa della sua esistenza) nell'osservatorio che dovrà vigilare sulle discriminazioni subite da gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.
«Se un genitore razzista volesse esonerare il proprio figlio dall'insegnamento dei valori di rispetto e non discriminazione -conclude Albertini- grideremmo tutti allo scandalo e ci opporremmo fermamente. Se la Regione decidesse di far sedere rappresentanti di associazioni contro i diritti delle donne nella commissione pari opportunità, ci indigneremmo tutti. Quando invece si parla di rispetto per gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, diventa tutto normale e si possono permettere eccezioni a tutti. Noi non ci stiamo».


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