Massimo Introvigne dice che negare la sua «teoria del gender» è come negare la mafia o il diavolo

Non passa giorno senza che La Nuova Bussola Quotidiana non provi ad alimentare odio nei confronti delle persone lgbt, sempre ricorrendo a fantasiose giustificazioni religiosi volte a sostenere l'esistenza di un Dio che odierebbe le persone omosessuali e legittimerebbe una condanna morali nei confronti di una caratteristica del tutto naturale. Un po' come si sostenesse che Dio odi i mancini o chi ha i capelli rossi (categorie che nel passato furono perseguitate dai cristiani sulla base del medesimo principio, il sostenere che qualunque differenza non vada compresa ma annullata o condannata).

A scomodare ben tre papi ci ha pensato il solito Massimo Introvigne, l'esponente di Alleanza Cattolica che non manca mai di sostenere che l'eterosessualità sia l'unico orientamento sessuale meritevole di diritti civili e dignità sociale. In un articolo cerca di convincere i lettori che la scienza ufficiale sbagli a criticare le teorie inventate a tavolino dell'integralismo cattolico:

Per san Giovanni Paolo II, con la teoria del gender siamo di fronte a «una nuova ideologia del male, forse più insidiosa è più occulta, che tenta di sfruttare contro l’uomo e contro la famiglia anche i diritti dell’uomo». Secondo Benedetto XVI, «oggi, sotto il lemma “gender”, viene presentata una nuova filosofia della sessualità», di una «profonda erroneità». Si tratta della più grave sfida alla società e alla Chiesa, perché «è in gioco l’uomo stesso». Per papa Francesco occorre contrastare «quello sbaglio della mente umana che è la teoria del gender, che fa tanta confusione»: una «colonizzazione ideologica», che «ha portato devastazione spirituale e materiale a innumerevoli esseri umani».

Insomma, dato che nessuno è mai riuscito a spiegare cosa sia quel fantomatico "gender" che è nella bocca di tutto l'integralismo cattolico ogni qual volta si voglia dar libero sfogo alla propria omofobia, si citano tre papi. E se un papa ha detto qualcosa, allora è necessario credere all'interpretazione che viene fornita a quelle parole senza batter cigno. Si passa così a sostenere che:

Come aveva intuito Benedetto XVI nel discorso del 21 dicembre 2012, il problema di fondo riguarda la Creazione. Il mondo è pieno di cose meravigliose. Ma ci sono anche il male, la sofferenza, la morte. Può un Dio buono avere creato un mondo dove c’è tanto male? Il cristianesimo dà la risposta a questa domanda: Dio ha creato il mondo buono, il male è venuto dal peccato dell’uomo. Fin dai primi secoli, al cristianesimo si contrappone lo gnosticismo, per cui invece un Dio buono non può avere creato un mondo così cattivo. Il mondo non è stato creato da Dio, ma da una divinità minore malvagia o incapace, il Demiurgo. Che c’entra il gender? Per molti gnostici il segno principale che il mondo è stato creato da un dio minore, malvagio o pasticcione, è la differenza sessuale fra uomo e donna: uno sbaglio e qualcosa che non ci dovrebbe essere. L’uomo ideale dovrebbe essere “androgino”, né uomo né donna o meglio con le caratteristiche di entrambi i sessi, che potrebbe poi sviluppare come vuole.

I Padri della Chiesa sconfiggono lo gnosticismo, che alla fine del quarto secolo è pressoché sparito. Ne riappaiono tracce in eresie medievali come quella dei Catari. Con l’indebolirsi del cristianesimo e la nascita della modernità, ritornano nel Rinascimento teorie gnostiche, compreso il mito dell’androgino e l’idea che la differenza sessuale è cattiva. Una tradizione esoterica che inizia con il Rinascimento si manifesta più tardi anche nella letteratura. Nell’Ottocento, il romanziere francese Honoré de Balzac (1799-1850) ci presenta in Séraphîta (1834) un essere androgino che sceglie di volta in volta se essere maschio (Séraphitus) o femmina (Séraphîta). È l’essere perfetto, che alla fine ascende al cielo. Lo storico anticlericale Jules Michelet (1798-1874) nel suo influente libro La strega (1862) sostiene che le streghe furono perseguitate perché, tra l’altro, rivendicavano la libertà di scegliere la loro identità come uomini o donne. In effetti, secondo Michelet, molte di loro erano lesbiche.


Il discorso pare dunque puntare ad una guerra di religione, dove una teoria inventata a tavolino dall'integralismo cattolico viene ora contrapposta al volere dei Padri della Chiesa. Il tutto portando con sé anche le rivendicazioni, le quali non attaccano certo il fantomatico "gender" ma vanno ad incidere sul contrasto alle violenze di genere e sui diritti delle persone gbt.
Pur senza comprendere perché si sia disposti a gettare fango sulla Chiesa al solo fine di legittimare la discriminazione, di passa ad asserire:

Nel XXI secolo la teoria del gender diventa, per usare l’espressione di papa Francesco, una «colonizzazione ideologica»: una dittatura, imposta da organizzazioni internazionali e Stati in innumerevoli documenti e inculcata in scuole trasformate in «campi di rieducazione» ideologici. Le scuole del mondo intero sono invase da proposte sul gender, libri, giochi dove i bambini sono invitati a vestirsi da bambine e viceversa, spettacoli. A chi protesta è risposto che la teoria del gender non esiste. Senza scomodare il Diavolo, di cui si è detto che il migliore inganno consiste nel far credere che non esiste, a sostenere di non esistere ci ha provato per anni anche la mafia. Ora ci riprovano i teorici del gender, con il timbro dell’Ordine degli Psicologi, del Pd e dell’Università di Torino.

Diavoli, esseri sovrumani, mafia, demoni... tutti termini terribili che vengono mescolati al discorso quasi si volesse far dimenticare che il contrasto alle violenze di genere è nell'interesse di migliaia di adolescenti che hanno un nome, un volto e una vita. Ma forse sarebbe difficile andare a spiegare ad un 14enne perché mai si stia facendo di tutto per impedire ogni contrasto alla violenza che subisce quotidianamente da alcuni suoi compagni, ben più semplice è inventarsi una crociata contro un fantomatico e diabolico «gender».
E, soprattutto, è con queste citazioni che si cerca di screditare quanto dice la scienza ufficiale, sempre più sbigottita davanti a chi le attribuisce fantomatiche ideologie che nessuno ha mai teorizzato in campo accademico.


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