Un nuovo studio torna a suggerire che l'omosessualità abbia cause genetiche
Ancora una volta siamo dinnanzi ad uno studio scientifico che avvalora l'ipotesi di una causa genetica all'omosessualità. I ricercatori hanno esaminato ben 409 coppie di fratelli e gemelli omosessuali, giungendo alla conclusione che due regioni (una posizionata sul cromosoma X e uno sul cromosoma 8) potrebbero essere legate alla determinazione dell'orientamento sessuale sugli uomini.
È il più grande studio di questo tipo sinora realizzato, grazie ad un campione tre volte superiore al precedente. Tra le coppie sono stati inclusi anche gemelli con un diverso orientamento sessuale.
Alan Sanders, del NorthShore Research Institute di Evanston (in Illinois), afferma che lo studio contribuirà a fatare l'idea che gli orientamenti sessuali possono essere "curate" o "trattati".
Allo stesso tempo si è provveduto a confermare le ipotesi riguardo alle regioni cromosomiche che influirebbero sull'orientamento sessuale sul cromosoma X, chiamato Xq28, che stato identificato più di due decenni fa da Dean Hamer dei National Institutes of Health di Bethesda, nel Maryland. Una seconda regione, la 8q12, è stata notata per la prima volta nel 2005.
«Per cercare conferme -spiega Sanders- questo studio ha esaminato 409 coppie di fratelli omosessuali e gemelli non identici, provenienti da 384 famiglie, mentre lo studio di Hamer del 1993 si limitò a 40 coppie di fratelli omosessuali». Anche se il lavoro Sanders «potenzialmente fissa i geni che appaiono collegati all'orientamento sessuale», lo studioso non ha dubbi riguardo al fatto che ci sia «ancora molto lavoro ancora da fare».