Il CNGEI impegnato nell'educare al rispetto e all'accoglienza delle persone gay
«Oggi ho imparato cosa sono i gay». «Oggi ho imparato che l’amore va dove vuole». «Oggi ho imparato che gay e lesbiche non vanno presi in giro». «Oggi ho capito che anche due uomini si possono sposare». «Oggi torno a casa con un peso in meno».
Sono queste alcune delle frasi scritte dai 150 lupetti della sezione CNGEI di Firenze nel maggio del 2014, frutto di una giornata dedicata al rispetto della diversità. Come passi del metodo scout, il tutto è stato gestito attraverso il gioco prendendo spunto una versione della storia di Biancaneve e del Principe Azzurro conclusasi con un inusuale matrimonio fra principi.
«Parlare ai bambini di amore omosessuale è stato molto più facile del previsto -raccontano i capi- dopo un iniziale momento di stupore generale i lupetti si sono divertiti a giocare ad abbattere i tabù e a scoprire il significato di amarsi e volersi bene, arrivando alla conclusione che l'amore è sempre una cosa positiva e bella».
Ovviamente non si è trattato di un'attività improvvisata, ma di un serio percorso che è stato portato avanti per tutto l'anno e che che si è concluso il mese successivo con un incontro pubblico sul tema.
I capi sottolineano come «il CNGEI considera i diritti della persona un elemento irrinunciabile nell’educazione dei giovani e un insieme di opportunità e garanzie che permettono di esprimere se stessi e di agire attivamente all'interno di una società democratica. Nell'ottica del miglioramento della qualità sociale il CNGEI si pone come soggetto attivo sensibilizzando i suoi soci giovani e adulti nella difesa dei diritti negati e nel superamento di situazioni a rischio. Queste sono le nostre scelte associative, questa la nostra identità; aver organizzato le nostre attività nel rispetto di tali principi significa concretizzare dette scelte e confermare ogni anno la nostra adesione a questa veglia [per le vittime dell’omofobia] per noi scout laici rappresenta non sono un’occasione di crescita per i nostri ragazzi ma anche rinnovare il nostro impegno quotidiano nell'affrontare tutte le tematiche legate al rispetto e all'accoglienza».
Se poi si considera come lord Robert Baden-Powell, fondatore dello scoutismo, ritenesse che tutte le attività dovessero essere finalizzate a formare dei buoni cittadini, il contrasto ad ogni discriminazione non può che essere la via giusta per ottemperare ad un simile impegno. E in fondo lo stesso indossare una uniforme era stata una scelta per annullare le differenze sociali tra guide e scout, motivo per cui non avrebbe certo alcun senso tentare di introdurre nuovi distinguo basati su meri pregiudizi.
Il Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani (CNGEI) è la più antica associazione scout fondata in Italia. La sua nascita risale al 1912 per opera di Carlo Giovanni Colombo. Assieme all'Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (AGESCI) è membro della della Federazione italiana dello scautismo (FIS).
Via: Gionata