Adinolfi ammette implicitamente di aver sempre mentito sulle cifre del Family day

«Siamo troppi, arrivano una marea di adesioni. Ci spostiamo, San Giovanni non ci contiene tutti. Si va al Circo Massimo». È quanto annuncia Mario Adinolfi in merito all'organizzazione del Family day del 30 gennaio.
Al di là dell'attitudine del soggetto a gonfiare le cose, l'affermazione in sé appare come un'ammissione di colpa dinnanzi alle bugie raccontate lo scorso giugno. «Siamo un milione», proclamò Gandolfini dal palco. E l'integralismo cattolico stette al gioco nello sbandierare quelle cifre improponibili pur di far credere che in quella piazza ci fossero davvero molte più persone rispetto alla capienza fisica disponibile.
Ora Adinolfi indica una piazza che contiene un massimo di 300mila persone (nell'ipotesi in cui non si sia palco e non ci siano corridoi, in caso contrario si scende di 50mila) sostenendo che sia più capiente della precedente. Questa affermazione pare indicare che sappia benissimo di aver mentito nell'indicare la cifra di un milione di persone o, in alternativa, dovrebbe indicare un uomo consapevole di una minor partecipazione al nuovo evento al punto da scegliere una location più piccola. In entrambi i casi, le sue parole paiono mostrare un uomo pronto a spergiurare il falso, non certo una bella prerogativa per chi si pone come il conoscitore della verità assoluta a cui si dovrebbe credere sulla parola (dato che si fatti a sostegno delle sue tesi non ne ha mai presentitati durante le sue innumerevoli comparse televisive).


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