Alessandro Sallusti: «Il matrimonio gay? Apre la strada alla pedofilia»
Con l'approssimarsi della discussione del ddl Cirinnà, ha avuto inizio il carosello di personaggi pronti a sostenere che il loro amore valga più di quello altrui o che due eterosessuali senza figli valgano di più di una coppia gay. Gravi, offensive e decisamente fuori luogo sono le parole pronunciate da Alessandro Sallusti nel corso del programma radiofonico "La Zanzara":
Io credo che ognuno ha diritto di amare chi vuole e fare sesso con chi gli pare. Ma lo Stato deve stare ben fuori dall’amore: deve tutelare il matrimonio tra uomo e donna perché è l’unico che può dare figli e quindi pagatori di tasse. Se però deve tutelare chiunque si ama, non c’è differenza tra un uomo che ama un uomo, un uomo che ama tre donne e un uomo che ama il suo cane e che vuole lasciargli la pensione di reversibilità [...] L’amore è un sentimento e i sentimenti variano: quindi, non è nella mia disponibilità e non si può legiferare su di esso. Ma se lo Stato deve tutelare l’amore, spiegatemi allora qual è la differenza con la poligamia: una unione gay è una storia d’amore esattamente come lo è quella poligamica o pedofila. Per caso il diritto di tre persone che si amano è inferiore al diritto di due persone che si amano? Esistono Paesi in cui la pedofilia e la poligamia sono autorizzate dallo Stato. Nei Paesi islamici non è come da noi. Nell’antica Grecia la pedofilia era accettata [...] Se l’amore gay chiede tutela allo Stato, tutti gli amori hanno lo stesso diritto di chiederlo. Non è che ci sono degli amori di serie A e degli amori di serie B. Tutti noi amiamo più persone contemporaneamente, ma sono fatti nostri. Non è che andiamo dallo Stato a dire che abbiamo una moglie e tre amanti. E la stessa cosa vale se si ama un animale: se amo il mio gatto, posso lasciargli la pensione e chiedere che lo Stato si occupi del mio gatto quando sarò morto, perché io lo amo. Lo Stato invece deve stare fuori dall’amore.
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