Bagnasco sceglie la guerra e chiama a raccolta i vescovi contro le famiglie gay
La vera minaccia per il futuro dei nostri figli è una Chiesa così vecchia e stanca da risultare pronta a vendersi pur di contrastare il cambiamento. I diritti dei bambini vita e la felicità altrui vengono negati nel nome dei più biechi pregiudizi, impartiti e propagandati da chi si ritiene la massima espressione del creato. E che la situazione sia davvero drammatica lo si può ravvisare in un integralismo che venera come nuovi messia personaggi improponibili come Mario Adinolfi, Costanza Miriano, Granfranco Amato o Toni Brandi.
Siamo all'apoteosi di un rigurgito fascista, in cui la paura creata nella gente è motivo di propaganda politica basata su un finto cristianesimo. Eppure è tutto ciò che Bagnasco vuole sia garantito nel nome di un Dio che pare ormai divenuto un qualcosa che serve solo a garantissi attici lussuosi e suore ridotte a donne di servizio.
A margine dell'incontro "Educare i figli con mamma e papà" nella cattedrale di San Lorenzo, Bagnasco ha chiarito che la sua Chiesa sarà contro di diritti altrui e si batterà affinché la gente abbia paura della diversità. Prendendosi impegni a nome di terzi, ha affermato:
I vescovi italiani, tutti, insieme al loro presidente ed al segretario generale, sono uniti e compatti nel difendere, promuovere e sostenere il patrimonio universale irripetibile che è la famiglia, grembo della vita, prima scuola di umanità, di relazioni, di dialogo. [...] Siamo profondamente uniti insieme a tutto il popolo di Dio per prenderci cura sempre più e sempre meglio della famiglia.
Ovviamenta la sua idea di famiglia è solo quella composta da persone eterosessuali, in cui qualunque valore etico è stato sostituito da fattori biologici. Se un pene viene introdotto in una vagina (maglio ancora se di vagina sottomessa si tratta) allora quella è una famiglia che deve avere più diritti delle altre. Si possono picchiare i figli, stuprare la moglie... ma se c'è eterosessualità, la Chiesa esige che venga premiata con privilegi esclusivi. Il tutto in uno stato che da troppo tempo risulta una vera e propria dittatura in mano ai prelati.
Inutile a dirsi, anche il ritenere che ci si debba «difendere» dalla felicità altrui indica una Chiesa che non crede più nella famiglia e che spera, al punto da sostenere che possa esistere solo se imposta per legeg attraverso distingui che tolgano rispetto alle famiglie a loro meno gradite. Una vera e propria violenza, dettata da chi crede che cristo non sia più un messaggio presentabile e che la religione debba essere imposta anziché proposta. In altre parole, atei che indossano un abito talare.