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Giovanardi loda l'ingerenza di Bagnasco e critica il Papa: «Pensi a Dio e non si impicci del sociale, di immigrati e di ecologia»

È dalle pagine de La Fede Quotidiana che il senatore Carlo Giovarnardi è tornato ad attaccare le unioni civili. Riproponendo il suo consueto mantra che vedrebbe nella costituzione un implicito distinguo volto a sostenere che la famiglia naturale non sia quella che si forma secondo natura, ma solo quella che si fonda sull'eterosessualità, ha tuonato:

La Cirinnà ci porta verso un modello di società che cozza sia col diritto naturale che con la stessa Costituzione italiana e di fatto assimila al matrimonio delle unioni improprie. Siamo davanti ad una cosa vergognosa e direi persino inaccettabile nel metodo. Se questa sciagurata legge dovesse passare, saremmo al cospetto di una brutta svolta antropologica che lascerà conseguenze a dir poco nefaste nelle società.
Penso alla possibilità che potranno avere due uomini o due donne di adottare prole ottenuta fuori di Italia o alla stessa biasimevole pratica dell’ utero in affitto. Tutto questo, lo ribadisco, è scandaloso, sicuramente immorale e anche perverso. Prima la sinistra era proletaria in quanto difendeva la prole, ora è proprio la sinistra che per ironia della sorte, porta via la prole.

Rispolverato l'arsenale che vedrebbe la legittimazioni di pratiche che non vengono neppure citate (ma che sono ritenute perfettamente lecite se a ricorrevi sono coppie eterosessuali) e tutta un'altra serie di slogan dell'integralismo cattolico, il senatore si è lanciato nell'interpretare quale debba essere la gusta reazione della Chiesa Cattolica. Dinnanzi ad un intervistatore che sostiene che «Sulla Cirinnà, tuttavia, la Chiesa cattolica italiana almeno sin qui, non sembra stracciarsi le vesti, anzi», risponde:

Non la penso in questo modo. La sua è la sensazione, errata, che si ricava leggendo i giornaloni vicini alla sinistra che tendono a far passare questa idea. Il fatto che la Chiesa cattolica lasci sul punto ogni iniziativa di protesta ai laici, non significa disimpegno. Anzi il cardinal Bagnasco sul punto è statto di recente chiaro, ma non ha avuto molto spazio sulla stampa. Anche sul piano dei media vi sono quelli intenzionati a far capire che la Chiesa sia allineata sulle posizioni del Pd e viceversa, ma così non è. In questa ottica, per protestare contro quella legge, penso che sia importante la risposta che arriverà da Roma il prossimo 30 gennaio. Il popolo del Family Day si farà sentire e penso che ogni classe politica non sia abilitata a sottovalutare la posizione dei cattolici. La verità è che questo governo, che di cattolico o cristiano nulla ha, vuole imporre una idea minoritaria alla maggioranza degli italiani.

Questo è il punto più interessante dell'intervista, dato che il senatore si lancia nel sostenere che la Chiesa sia rappresentata da Bagnasco e non dal Papa. E se la frase può sembrare una semplice una semplice generalizzazione, più esaustivo è il passaggio in cui il senatore si lancia in un attacco diretto al pontefice. È a lui che Giovanardi attribuisce la colpa della flessione del numero di fedeli registrati a Roma in occasione del Giubileo, sostenendo che:

Io sono fedele al Papa istituzione e alla Chiesa, tuttavia da un Papa sarebbe auspicabile ascoltare con maggior intensità parole su Dio e il trascendente rispetto a continui richiami al lavoro, al sociale o alla ecologia. Penso alla sua enciclica sul creato nella quale ci sono delle vere bufale scientifiche. Se il Papa si impiccia quotidianamente di cose che non riguardano Dio, ma categorie sociali, l'economia, la finanza e il lavoro, è evidente che possa non piacere a tutti o che alla fine la gente si annoi a sentire le stesse cose quasi ogni giorno. Il Signore nel Vangelo volava alto e non parlava di immigrati, lavoro e problemi ecologici. Di questo passo rischiamo che i cattolici veri se ne vadano e che i non credenti rimangano tali.

Insomma, secondo il pensiero espresso dal senatore, la Chiesa farebbe bene ad occuparsi di politica quando si tratta di togliere i diritti alle minoranze ma non dovrebbe poterlo fare quando invita all'accoglienza degli immigrati o dei più bisognosi.


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