I sani principi morali garantiti dall'eterosessualità...


Ogni giorno giungono nuovi insulti, ogni minuto è l'occasione con cui l'integralismo cattolico cerca di alimentare l'odio verso i gay pubblicando fotografie prese chissà dove e chissà quando, ma tutte inesorabilmente volte a creare odio. C'è sempre unq ualche personaggio articolare o eccentrico, tolto dal contesto e messo lì insieme a frasi come «Ma tu lo daresti tuo figlio a questi pervertiti?» o anche «Eccole le persone "normali" che vogliono "sposarsi"».
Un tripudio di insulti e di virgolette. Un linguaggio privo di qualunque rispetto e volto solo a generalizzare situazioni particolari per colpire un gruppo di persone in base al loro orientamento sessuale. Nei casi peggiori, arrivando anche a sostenere che sia Dio a legittimare tutto ciò.

Ebbene, nella foto di apertura c'è Ruby Rubacuori e i suoi amici. Sono tutte persone che per la legge italiana hanno pieno diritto di sposarsi, riprodursi ed avere figli. Sono persone che per la legge italiana valgono di più di un gay. Loro sono la famiglia tradizionale che tanto piace a Bagnasco, l'unione che Giovanardi sostiene sia l'unica degna di tutele giuridiche.
Quella ragazza è stat difesa dai gruppi politici che ora sfileranno al family day per raccontare quant'è bella la famiglia tradizionale (o forse le famiglie, dato che sono quasi tutti divorzaiti o con figli avuti al di fuori del matrimonio). Il senatore Malan fu in prima fila nel sostenere che Berlusconi potesse davvero ritenere si trattasse della nipote di Mubarak, battendosi oggi perché altre persone abbiano meno diritti di lei. E che dire di Adinolfi? Lui dice di voler "difendere" i bambini garantendogli genitori eterosessuali, motivo che forse lo porterà a gioire dinnanzi all'immagine di due potenziali papà e due potenziali mamme che si limonano fra di loro mentre indossano museruole...

Sinceramente non ho nulla contro le persone della fotografia, ritenendo che ognuno abbia il diritto di fare tutto ciò che vuole sino a quando non danneggia gli altri. Eppure chi è pronto a scendere in piazza per chiedere che agli altri sia impedito poter vivere la loro vita, di fatto sta elargendo giudizi che privilegiano certe situazioni ad altre, magari meno eccentriche o particolari. Il tutto solo perché non hanno voglia di far fatica a riflettere sulle loro convinzioni quando possono sentirsi legittimati nei pregiudizi. In fondo basta compare il giornale di Adinolfi e, a fronte di un piccolo prezzo, si è libero di odiare.

È innegabile come l'integralismo cattolico abbia basato la sua intera campagna di disinformazione sull'ignoranza delle persone, giocandosi immagini decontestualizzate buttate lì solo per creare odio verso il prossimo. Un campagna indegna, violenta e lesiva della dignità altrui. Una campagna che uno stato decente avrebbe bloccato sul nascere, perché non è con la strumentalizzazione e con la generalizzazione che si può cercare di ottenere consensi a fronte di un progetto politico assai chiaro e assai preciso.
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