Il quotidiano dei vescovi benedice Komov e l'ortodossa russa: «Sì ad un'alleanza ecumenica per una famiglia fondata sul matrimonio eterosessuale»


Pare che i vescovi italiani abbiano deciso di abbandonare il Papa e di guardare verso il patriarcato di Russia, assai più estremista nelle sue posizioni contro i gay. Ed è così che sulle pagine di Avvenire possiamo imbatterci in un'articolo con cui il quotidiano dei vescovi benedice Komov, presidente di un'associazione internazionale che offrì il suo endorsement alla proposta di legge ugandese che prevedeva la condanna a morte dei gay. Ma non solo, come abbiamo avuto modo di analizzare nel dettaglio, Komov risulta anche un dipendente del magnate russo Konstantin Malofeev (tra i principali finanziatori dell'invasione dell'Ucraina) e in strettissimi rapporti con l'estrema destra evangelista statunitense. Ecco perché fa raggelare il sangue la sola idea che Avvenire possa aver realizzato e pubblicato una sua intervista.

Il punto di partenza e di arrivo dell'intero articolo è il sostenere che sia necessario impedire qualunque riconoscimento a qualunque rapporto non sia strettamente eterosessuale. Ed è così che si inizia ad avere invidia per i Paesi africani o per quelli dell'Asia, sostenendo che siano a loro che l'Italia deve ispirarsi: «Basta con la propaganda pro gender secondo cui tutto il mondo civile sarebbe ormai allineato nel mettere sullo stesso piano famiglia eterosessuale e unioni gay -scrivono- non è vero. Esistono all’Onu più di 160 nazioni che indicano con chiarezza che la famiglia è quella formata da un uomo e da una donna. E non intendono fare passi indietro».
Si sostiene anche che la pari dignità sia «un’ideologia neo marxista, che si riferisce alla scuola di Francoforte perciò a Adorno, Habermas, Marcuse ed altri e che vuole capovolgere tutti i parametri antropologici sui quali la società umana si è basato sin dal suo inizio».
L'intervistatore domanda se «c’è spazio per un’alleanza ecumenica che sappia promuovere i valori e il ruolo della famiglia fondata sul matrimonio eterosessuale al di là delle divisioni confessionali», così come si preoccupa di sapere e Komov stia facendo «lobbying con i media» per impedire il riconoscimento delle unioni civili in Italia. Pare dunque che tutte le divisioni far le varie confessioni possano essere messe da parte se c'è la possibilità di avviare azioni violente verso una minoranza.
Komov spiega anche come «il nostro prossimo evento principale sarà a Tbilisi in Georgia, nel prossimo mese di maggio. L’incontro, per quanto riguarda l’Italia, vedrà come relatori tra gli altri Toni Brandi e Alessandro Fiore di Pro Vita Onlus».

A quel punto è Avvenire a ipotizzare che due gay o due lesbiche siano incapaci di poter crescere un figlio, asserendo che tutti gli studi scientifici in merito siano dei falsi: «le lobby gay, sempre più influenti in tutto il mondo, propongono ricerche e dati per dimostrare che non c’è nessuna differenza in campo educativo tra due genitori eterosessuali e due genitori omosessuali».
Un'asserzione a cui Komov aggiunge: «Tuttavia, non dobbiamo assolutamente fare solo riferimento alla ricerca scientifica, tutti noi siamo nati da un uomo e da una donna. È una questione di buon senso che il bambino vada dalla madre per alcuni motivi e cerca l’aiuto del padre per altri. La madre protegge il bambino e il padre lo sostiene per affrontare le sfide della vita. La famiglia naturale è l’unità sociale fondamentale, inscritta nella natura umana, e centrata intorno alla unione volontaria di un uomo e di una donna in un patto che duri tutta la vita, al fine di soddisfare i desideri del cuore umano di dare e ricevere amore, e di accogliere e garantire il pieno sviluppo fisico ed emotivo dei bambini. La famiglia ha anche lo scopo di costruire forti legami tra le generazioni e trasmettere uno stile di vita che abbia un significato trascendente».

Il finale è una benedizione all'estremismo dell'associazione ProVita, con il quotidiano dei vescovi che invita a leggere il loro sito per seguire le conferenze di promozione dell'ortodossia russa che organizzerò insieme a Komov.
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