Lucio Malan sostiene che sia ingiusto obbligare gli evasori a pagare le tasse
In questi mesi il senatore Lucio Malan ha costantemente insultato la dignità delle persone lgbt, spesso ricorrendo a falsificazioni o a promesse di guadagni personali che potessero alimentare l'odio e contribuire al suo progetto politico per un'Italia meno giusta in cui ai bambini delle famiglie eterosessuali siano garantiti meno diritti garantiti di quelli riservati ai loro coetanei.
Lo scorso 27 dicembre Malan ha pubblicato su Twitter il seguente messaggio: «TeleRenzi calpesta i bambini, le regole e il Parlamento, mentre obbliga a pagare il canone se sei utente elettricità». In allegato vi era un link ad un articolo propagandisticopubblicato da La Bussola Quotidiana, nel quale il giornale integralista lamentava come la Rai avesse dato spazio anche alle istanze di alcuni gruppi gay anziché garantire spazio solo alla propaganda d'odio di Adinolfi.
Se è facile aspettarsi tutto ciò da un sito integralista che non si fa problemi a chiedere che ogni dissenso sia messo a tacere, più inaspettato è che un senatore della Repubblica possa permettersi di sostenere pubblicamente che sia una violenza chiedere che tutti paghino le tasse. Insomma, così come alcuni bambini devono avere meno diritti di altri, allo stesso modo alcune persone dovrebbero poter usufruire di un servizio pagato da quei fessi che ancora vivono nella legalità e pagano tutte le tasse.
Sarà anche stata una sparata elettorale che gli permetteva di attaccare sia Renzi che i gay, ma resta il fatto che un invito all'illegalità è comunque un fatto grave. Persino se a commetterla è quella persona che si disse convinta che Ruby Rubacuori fosse realmente la nipote di Mubarak.
A questo punto il dubbio diventa lecito. Se il senatore sostiene che sia giusto non pagare le tasse se non si condivide un servizio trasmesso dal Tg3, allora dovrebbe essere altrettanto giusto poter evadere tutte le tasse se non si condivide l'operato discriminatorio di un senatore come lui?
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