Ospite di La7, Luigi Amicone rinnega la propaganda del suo stesso settimanale
Per qualche assurdo motivo, quasi tutte le reti televisive trattano il dibattito sui diritti delle persone lgbt invitando in studio degli eterosessuali che non hanno alcuna competenza in materia se non il loro disprezzo verso la diversità. Non c'è un sociologo che possa spiegare i risvolti o non c'è un giurista che possa raccontare quali diritti vengano oggi negati ai figli delle coppie eterosessuale: c'è solo gente che urla a squarciagola e ricorre e degli slogan completamente privi di alcuna attinenza con la realtà.
Ed è così che nella puntata di "Otto e mezzo" trasmessa ieri sera da La7, in studio c'era Luigi Amicone, il direttore del settimanale ciellino Tempi. Tralasciando tutte le falsità pronunciate o i motti ripetuti a memoria (veramente esilerante è suo suo sostenere che le unioni civili la stessa cosa matrimonio perché «ci sono due testimoni» e «c'è la reversibilità che è stata pensata per le vedove», dimenticando come l'integralismo abbia eliminato qualsiasi garanzia costituzionale) la nostra attenzione verrà posta su un passaggio in particolare.
Durante un suo intervento, Cristiana Alicata è stata interrotta mentre diceva: «Noi in questi mesi siamo stati accusati di voler insegnare la masturbazione nelle scuole. Amicone, lei ha partecipato al Family day e avete riempito quella piazza raccontando alle famiglie italiane delle falsità. Perché non gli avete detto: "Mancano gli asili nido, manca la carta igienica nelle scuole. Non c'è nessuno che assiste i nostri nonni o non c'è nessuno che assiste le persone che hanno problemi mentali e sono nelle famiglie". Voi avete portato la gente. Voi avete portato la gente in piazza dicendo che c'era una lobby lgbt che...».
Scuotendo la testa, Luigi Amicone non le ha permesso di concludere quel pensiero per affermare: «Noi? Quelle sono denunce di famiglie che si trovano in certe scuole con queste sperimentazioni singolari. Per cui l'educazione alla masturbazione dei bambini, mica sono io».
Insomma, messo dinnanzi alla falsità sostenuta dall'integralismo cattolico, il direttore di Tempi sostiene di non aver mai sostenuto quelle tesi assurde e che ad ipotizzarle sarebbero stati dei non meglio precisati genitori di una qualche scuola. E dato che il linguaggio non è solo verbale, bene è sottolineare come in quel momento avesse assunto l'espressione che vedete nell'immagine di apertura, tipica di chi vuol far credere che lui non ne sapesse nulla.
Ma è proprio così? Il 26 gennaio 2014 fu proprio Luigi Amicone a firmare un articolo dal titolo "Gender a scuola. Prima che i nostri figli subiscano l’inculturazione Lgbt di Stato, sarà bene provare a resistere", nel quale scrisse:
In pochi ci fanno caso. Ma intanto, dal novembre 2013, la presidenza del Consiglio (Letta) finanzia un programma di “inculturazione” Lgbt nelle scuole. Ecco, prima di discutere di proselitismo gay e programmi sessuocentrici con cui i bambini c’entrano come il cavolo a merenda. Prima di essere costretti a masticare, come ha spiegato il professor Giorgio Israel, linee guida per le fasce di età 0-4 anni (in cui già il bimbo va introdotto alla “gioia” della masturbazione precoce), 4-6 (in cui approfondisce la conoscenza dei genitali e viene informato sulle diverse concezioni di famiglia), 6-9 (in cui è informato dei propri “diritti sessuali”) eccetera, sarà forse buona cosa non continuare a subire in ordine sparso.
Il 1° ottobre 2014 fu Piero Gheddo a firmare un articolo apparso su tempi dal titolo "Di come l’Anticristo è diventato una superstar (nemmeno Nietzsche avrebbe mai potuto crederci)". In quella sede sostenne:
L’Oms dell’Onu (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha diffuso a tutti i governi europei un vademecum per promuovere nelle scuole corsi di sessuologia: “Standard dell’Educazione Sessuale in Europa” (consultabile su Internet), dove tra l’altro si legge: «ai bimbi da 0 a 4 anni gli educatori dovranno trasmettere informazioni sulla masturbazione infantile precoce e scoperta del corpo e dei genitali, mettendoli in grado di esprimere i propri bisogni e desideri, ad esempio nel gioco del “dottore”… Dai 4 ai 6 anni i bambini dovranno essere istruiti sull’amore e le relazioni con persone dello stesso sesso
Ed ancora, il 21 settembre 2014 un articolo di Benedetta Frigerio (che oltre ad essere una redattrice di Tempi è anche l'ideatrice delle Sentinelle in piedi) asserisce:
Una libertà concepita come assenza di ogni limite genera mostri, basta pensare alla linee guida dell’Oms, in cui si diceva che persino al bambino di quattro anni non devono essere negati la masturbazione e il piacere sessuale. Leggi di Più: Scuola, con le lezioni torna anche l'ideologia di genere
L'elenco potrebbe andare avanti quasi all'infinito, ma dato che si era parlato di come quella bufala fosse stata utilizzata per attrarre gente al Family day, è bene notare come la false tesi di una Oms pronta ad insegnare la masturbazione ai bambini era presente in tutti i volantini della manifestazione (qui e qui due esempi).
Non è ben chiaro perché Amicone abbia deciso di sostenere che quella falsa teoria fosse nata dalla segnalazione di una famiglia. E non solo perché un giornale dovrebbe verificare cià che gli è stato segnalato, ma soprattutto perché è evidente come tutta la bufala ruoti attorno ad una lettura criminale di una tabella pubblicata dall'Oms e citata decontestualizzata testo che spiegava chiaramente come quei termini dovessero essere letti (così come testimoniati dalle ricostruzioni di siti come Next Quotidiano o Bufale un tanto al chilo). La risposta non la sapremo mai, ma è evidente che simili bugie appaiono adatte ad essere propinate ad un pubblico disinformato, un po' meno ad un pubblico televisivo che potrebbe essere in grado di verificare le informazioni che vengono date.
Clicca qui per vedere il video (il passaggio al minuto 19).