Scritte anti-gay sul Pirellone. La vicepresidente domanda: «Chi paga?»
È attraverso una lettera indirizzata alla presidenza che Sara Valmaggi, vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, ha deciso di «stigmatizzare ufficialmente l'uso improprio» che la Giunta ha voluto fare del Pirellone attraverso l'illuminazione delle finestre delle destra sino a formare la frase "Family day". L'esponente del Pd denuncia:
La presente per stigmatizzare ufficialmente l'uso improprio che la Giunta ha voluto fare del palazzo di Via Filzi 22. Ritengo infatti quantomeno disdicevole che il "Pirellone", quale sede del Consiglio Regionale, venga utilizzato per propagandare iniziative di una sola parte.
Essendo venuta a conoscenza, a mezzo stampa, della volontà della Giunta di utilizzare Palazzo Pirelli per propagandare l'adesione al Family Day, ho chiesto, nel corso della seduta dell'Ufficio di Presidenza di giovedì 21 c.m, se fossero pervenute allo stesso richieste o comunicazioni in merito all’iniziativa.
Essendomi stato risposto che nulla era pervenuto in tal senso, ho voluto comunque far registrare a verbale la mia contrarietà all’iniziativa, opinione sulla quale, per altro, ha confluito la maggioranza dei componenti Soltanto nel pomeriggio di venerdì, il Segretario Generale ci ha inviato una nota con la comunicazione di giunta, che neppure specificava quando l’iniziativa sarebbe partita. Nella serata di venerdì, senza alcuna verifica con l'Ufficio di Presidenza, si è provveduto poi all'illuminazione di parte del Palazzo al fine di comporre la scritta poi apparsa sulla facciata.
Rilevo che esiste un insieme di regolamenti che, come Ufficio di Presidenza, abbiamo approvato al fine di garantire un utilizzo dignitoso e condiviso degli spazi a nostra disposizione e che, questa scelta unilaterale da parte della Giunta, ha vanificato, umiliando in questo modo il nostro ruolo e il nostro lavoro.
Per questi motivi ritengo necessaria l'immediata sospensione dell'iniziativa.
Chiedo inoltre di sapere se, per questa occasione, sia stato coinvolto in qualsiasi modo il personale del Consiglio. In tal caso mi aspetto che i costi aggiuntivi di organizzazione, oltre che quelli di utilizzo dell’energia elettrica, non vengano computati nelle voci di Bilancio del Consiglio stesso.
Le lettera è datata 23 gennaio.