Stare al gioco della Manif pour tous potrebbe aprire la strada alla legalizzazione della pedofilia
Confesso che tendo a non frequentare il profilo di Filippo Savarese, un provocatore nato che pare vivere con l'unico scopo di dar sfoggio della sua ostilità contro chiunque abbia un orientamento sessuale diverso dal suo. Ogni sua singola parola è soppesata per risultare offensiva, ogni sua singola frase è finalizzata a legittimare la disinformazione, ogni sua cellula pare mossa per creare odio nei confronti delle persona a cui lui vorrebbe negare il diritto alla vita. Ma, purtroppo, è lui il leader del movimento integralista della Manif pour tous ed è venerato da quanti si nutrono di odio e si masturbano davanti alle notizie di ragazzi che si sono suicidati perché vittima di omofobia.
Come prevedibile, Savarese è immediatamente intervenuto per insultare i partecipanti alla grande mobilitazione che sabato pomeriggio ha portato in piazza oltre un milione di persone. In maniera provocatoria scrive: «ieri in piazza 1 milione di persone. Media di 10.000 a piazza. Mi fate vedere anche solo una piazza con tale cifra?». E a quanto soddisfano la sua rischiaste, replica sminuendo i numeri sino a concludere «Dubito che foste in più di 23mila ad essere larghi».
A dirlo è quella stessa persona che ancora spergiura che la sua manifestazione abbia ospitato un milione di persone in un a piazza che persino per gli organizzatori non avrebbe mai potuto contenere più di 300 mila persone. Ma chi vive per sostenere che la sua opinione debba valere più di quella altrui, ecco che i numeri si moltiplicano maggiormente quando si stratta si sé stessi e dei propri interessi economici e si sminuisce verso gli altri. È la dura legge della propaganda, di chi dice ciò che vuole per far credere ciò che non è al fine di legittimare un movimento violento che si nutre di odio e di pregiudizi.
Ma soprattutto fa riflettere come ci sia gente convinta che i diritti siano questione di numeri, in una adolescenziale sfida a chi ce l'ha più lungo.
Una manifestazione ha mostrato oltre un milione di persone che chiedono uguali diritti: non serve a nulla dire che c'è un più alto numero di persone interessate a mantenere quei diritti un privilegio riservato a sé stessi. Se così non fosse, ogni diritti sarebbe deciso nel nome dei numero e non sulla base della necessità sociale di garantire pari diritti e pari opportunità a tutti.
Lui dice di essere la maggioranza e dice di non volere che i ragazzi usino il preservativo per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili. Dovremmo dunque vietare il preservativo e lasciare che i nostri ragazzi muoiano perché lui vuole così? Ed ancora, l'Italia è al primo posto in Europa per il turismo sessuale. Se è la maggioranza a decidere, allora perché non legalizzare la pedofilia in modo che gli eterosessuali sposati posano scoparsi delle bambine direttamente qui in italia, peraltro come anche il marito della Mussolini pare abbia già fatto senza neppure essere sbattuto fuori casa dalla moglie? Lei sarà in piazza per "difendere" i bambini da una legge che potrebbe garantirgli pari tutele legali, non certo contro suo marito e gli stupri di minori. Dunque perché dovremmo vietare ciò che per Savarese è solo questione di cifre?
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