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Unioni civili, il Pd sice che è il Papa a decidere i nodi da sciogliere sulle leggi italiane

«La legge sulle unioni civili non è più rinviabile» e «c'è la volontà di sciogliere con chiarezza il nodo emerso dal monito di papa Francesco. Ovvero che la legge non equipara unioni civili e matrimonio». È quanto dichiara Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd e presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, in una intervista al Messaggero.
La donna spiega anche come il Pd intende riscrivere la legge sulla base delle indicazioni del Papa, sostenendo che «nell'attuale testo, che già è formulato in modo da rispettare questo dettato si fanno dei riferimenti agli articoli del codice civile sul matrimonio per specificare diritti e doveri dei contraenti l'unione in relazione al patrimonio comune e ad altri dettagli. Ebbene questi articoli saranno riscritti spiegando direttamente diritti e doveri di chi contrae l'unione».
Emerge dunque che a scegliere non sia la politica, ma il Papa. Ed è così che, alla luce del sole, la sinistra ci informa come a decidere dei nostri diritti sia il re di uno stato straniero a cui viene concesso il diritto di veto sulle leggi di una Repubblica laica e indipendente (perlomeno sulla carta).
Da qui l'errore commesso per decenni dai cittadini italiani, i quali hanno erroneamente votato dei politici senza aver mai capito che avrebbero dovuto votare un Papa per veder riconosciuti i loro diritti civili.


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