Brandi e Komov a Torino per promuovere le leggi anti-gay russe, con tanto di saluto da parte dell'assessore regionale Giovanni Ferraris
Sarà l'assessore regionale piemontese Giovanni Ferraris a portare il saluto delle istituzioni ad un convegno integralista che di prefigge di promuovere le leggi russe contro la cosiddetta «propaganda di rapporti non tradizionali ai minori».
L'incontro sarà rigorosamente a senso unico e prevede l'intervento di Alexey Komov e di Toni Brandi, rispettivamente un rappresentante del Patriarcato di Mosca e il presidente di ProVita onlus. Ed è proprio sul sito dell'associazione integralista che viene spiegato quale sia lo scopo propagandistico della serata:
Nel contesto del convegno “Cosa può fare l’Europa per la Russia. Cosa può fare la Russia per l’Europa”, organizzato da varie realtà associative quali Alpina e l’Istituto Promotore di Studi Economici e Giuridici (IPSEG), e che si terrà alle 17,30 presso il Centro Studi San Carlo del capoluogo piemontese, Komov e Brandi avranno occasione di ribadire quanto la Russia sta facendo a favore della famiglia naturale e contro la propaganda delle lobby Lgbt, attirandosi così gli strali di un certo mondo occidentale, totalmente asservito all’ideologia omosessualista.
Insomma, come già sostenuto in altre occasione, pare che i due torneranno a sostenere che sia importante impedire che i minori siano messi a conoscenza dell'esistenza dell'omosessualità, in modo che posssano soffrire nel sentirsi gli unici "diversi" dai coetanei. Poco chiaro è l'obiettivo, ma forse la speranza è che quei pochi ragazzi che non si suicideranno, magari si fingeranno etero e getteranno al vento la loro vita per compiacere l'integralismo religioso.
L'evento sarà moderato da Marco Margrita, il direttore de "la Pietra nello Stagno". Ed è proprio su quel giornale che l'incontro viene maggiormente contestualizzato all'interno di un progetto per la distruzione dell'Unione Europea a beneficio di un'alleanza Euroasiatica basata su Mosca quale nuova capitale politica ed economica. Scrivono:
Papa Francesco incontrerà all’Avana il Patriarca di Mosca Kirill. Si tratta del primo incontro fra un Pontefice Romano e un Patriarca di Mosca, un obiettivo a cui si è lavorato addirittura per tre pontificati. Ovvio anche il significato geopolitico di questo riavvicinamento in un momento dominato da questioni decisive per l’Europa come le sanzioni con la Russia e le trattative di pace per l’Ucraina e la Siria.
Al di là delle sanzioni contro la Russia, che potrebbero essere abolite il prossimo giugno, i rapporti con il mondo Euroasiatico non sono mai cessati, come dimostra la comune partecipazione di Europa e Russia all’ambizioso e benefico piano cinese di “una nuova Via della Seta”, intesa a ridare slancio all’economia di tutta l’Eurasia, a cui hanno fatto riferimento ufficiale tanto il Papa quanto Putin. Anzi, esiste l’idea storica di una “Arca Russa”, cioè della missione della Russia di “salvare l’anima dell’Europa” da quella che Fichte aveva chiamato “l’epoca della compiuta peccaminosità”. Questa missione viene espressa con particolare forza da Dostojevskii e da Blok, e, oggi, da un regista come Sokurov, che ha dedicato praticamente tutta la sua opera all’Identità Europea. La Russia è oggi molto popolare fra gli Europei, tanto da spingere il Presidente della Commissione Europea Juncker ad auspicare, in una recente lettera, lo sviluppo dei rapporti fra l’Unione Europea e l’Unione Eurasiatica.
I medesimi volti erano già stati protagonisti di un'altra conferenza tenutasi nel novembre 2014 sempre a Torino (nella foto). In quell'occasione Brandi si lanciò nel sostenere che «Dietro alle industrie della FIV, della contraccezione, della pornografia, degli uteri in affitto, del cambiamento di sesso e dell’aborto vi è una corrente materialista finanziaria delle multinazionali interessate a questi traffici che garantiscono miliardi di profitti». Komov aggiunse: «Molte cose sono ovvie, senza dover entrare nella “teoria del complotto”. Ad esempio, qualsiasi persona normale sa che un bambino ha bisogno di una mamma e un papà. Tuttavia, questa normalità è ora messa in discussione, mentre allo stesso tempo il fenomeno anormale e malsano dell’omosessualità è celebrato dai gay pride».
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