Il Giornale tenta di creare inutili contrapposizioni fra gay e cristaini

L'associazione Fliederlich ha annunciato l'apertura a Norimberga di quello che sarà il primo rifugi della Germania dedicati ai rifugiati gay. La struttura, collocata all'interno di un edificio abbandonato, potrà ospitare sino a dieci persone, offrendo un luogo sicuro per quei rifugiati che in altre strutture hanno subito discriminazioni ed attacchi fisici a causa del loro orientamento sessuale.
Le autorità della città bavarese coprirà i costi di alloggio e i primi rifugiati potrebbero entrate nelle due struttura già nelle prossime settimane. Fliederlich stima che fra gli 8.000 rifugiati attualmente ospitati a Norimberga, fino a 600 possano essere gay.
Secondo la LSVD, tra agosto e dicembre del 2015 si sono verificati ben 95 casi di violenza contro le persone lgbt, concentrati soprattutto begli alloggi dei richiedenti asilo.
L'associazione Schwulenberatung si occuperà invece di dar vita ad un progetto simile a Berlino, dove i posti letto saranno ben 125. Si stima che nella capitale attualmente ci siano circa 3.500 rifugiati un lgbt.
Lo scorso anno più di un milione di persone hanno attraversato i confini della Germania, molti dei quali fuggiti dalla guerra e della povertà in Siria, Iraq e Afghanistan.

Dinnanzi a una notizia di per sé positiva, è Il Giornale a dimostrare come tutto possa essere strumentalizzato e come tutto possa tornare utile per alimentare un clima di scontro sociale. Ed è così che anche il quotidiano di Sallusti si è occupato della vicenda, peccato che nel loro articolo tutto assuma una piega diversa come già ben si evince dal titolo scelto: "La Merkel dimentica i cristiani e apre campi per profughi gay".
Non è chiaro cosa c'entrino i cristiani, così come non è chiaro come il quotidiano possa affermare con assoluta certezza che nessuno di quei profughi gay possa essere cristiano... ma evidente è il tentativo di creare una contrapposizione che veda da una parte i gay e dall'altra i cristiani.
Ovviamente si tratta di una contrapposizione insensata, ma forse strumentale ad alimentare la ferocia di persone che nascondono la loro omofobia dietro ad una presunta fede religiosa.

Nell'articolo si sostiene che la Germania «mette mano al portafoglio per costruire campi di genere» mentre non sia disposta «a muovere un dito» per i cristiani che «subiscono quotidianamente angherie e minacce da parte degli immigrati islamici». Raccontano che a Norimberga «gli immigrati omosessuali potranno vivere in una casa. Qui troveranno accoglienza fino a dieci extracomunitari».
Da notare è come i rifugiati vengano sempre etichettati come «immigrati» ed «extracomunitari», mai con il loro reale status. Ma, soprattutto, è evidente la volontà di creare una contrapposizione inesistente nell'asserire: «Se la Germania apre gli occhi sulle angherie subite dai gay, non fa altrettanto per difendere i cristiani».
Insomma, se un'associazione lgbt si occupa di lgbt, tutto questo è da vedersi come un affronto verso i cristiani. Peccato che chiunque altro avrebbe tranquillamente potuto pensare a tutelarli, ricevendo dallo stato i medesimi rimborsi prevista per qualsiasi struttura offra riparo ai rifugiati (comprese quelle cattoliche). Eppre si nega tutto ciò, sostenendo che l'aiuto a qualcuno sia un affronto verso qualcun altro, creando tensioni sociali e contrapponendo realtà che non hanno ragione di essere contrapposte. E tutto questo per cosa? per garantire che i cristiani italiani possano continuare sposarsi dopo aver impedito il medesimo diritto alle persone gay.


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