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Libero insulta in prima pagina la paternità di Vendola

Essere gay in Italia non significa solo non avere diritti, significa anche dover subire insulti gratuiti a mezzo stampa per il solo fatto di esistere. E da quando il ddl Cirinnà ha reso l'omofobia una convenienza politica e una propaganda elettorale sulla pelle dei gay, i toni sono arrivati a livelli sempre più accettabili. Non solo per i vari personaggi improponibili come quell'Adinolfi che va sempre in televisione a strillare menzogne contro le famiglie altrui, ma anche attraverso quella continua propaganda subdola volta ad alimentare odio cieco verso le minoranze. E non si parla di dissenso, si parla proprio di odio.
Oggi Libero ha deciso di dedicare la sua prima pagina all'insulto gratuito della presunta paternità di Vendola. Pare dunque che l'integralismo difenda una Meloni che se ne va ad una convention integralista sul matrimonio tradizionale per annunciare di essere rimasta incita al di fuori del matrimonio, ma si legittima l'uso della vita privata per sostenere che qualcuno voglia «imporre» qualcosa a qualcun altro. E quel qualcosa sono i diritti costituzionali delle minoranze.
Come si fa a non provare schifo per un Paese in cui tutto questo è ritenuto accettabile? E tra quanto i vari Brandi ed Adinolfi inizieranno a lanciare i gay dai tetti dei palazzi così come i loro sostenitori gli chiedono di fare?

Clicca qui per guardare la vergognosa prima pagina di Libero.


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