Per Il Giornale è un orrore che un gay abbia un figlio con una lesbica. I lettori: «Uccidiamoli!»


È sempre più evidente come all'integralismo non interessi nulla delle madri o dei bambini, interessa solo che i gay siano discriminati e trattati come cittadini di serie b. Nel giro di poche ore, sia Adinolfi che Tempi hanno ritrattato la loro posizione sulla maternità surrogata, definendola lecita se ad accedervi è una coppia eterosessuale. L'impressione è che si siano accorti che stavano togliendo qualcosa anche a sé stessi, motivo per cui pare siano corsi ai ripari pur di colpire solo la libertà individuale altrui e non la propria (interessante è anche la concomitanza del cambio di rotta, quasi come se a guidarli ci fosse la stessa mente).

Ora è Il Giornale a lanciar un nuovo affondo, prendendosela con i gay che hanno figli con una donna. In un articolo dal titolo "Due papà gay e due mamme lesbiche: l'orrore dei figli condivisi", il quotidiano della famiglia Berlusconi scrive:

La nuova frontiera è questa. Si chiama co-genitorialità. Due coppie omosessuali, due lesbiche e due gay, si mettono d'accordo. Fanno un figlio con un genitore biologico per parte. Poi il bimbo torna a vivere con la coppia formata da due papà o da due mamme.
Altro che stepchild adoption e utero in affitto. Se in Italia la "gestazione per altri" è vietata per legge, chi non ha i soldi per andare all'estero si affida alla co-genitorialità. Esiste un sito, scoperto da La Strampa, che fa incontrare coppie omosessuali, ma non solo, per procreare. Basta digitare www.co-genitori.it. I figli nascono da un uomo e una donna delle due coppie omosessuali, poi avranno 2 genitori biologici. Poi, come se la famiglia fosse separata, si ritroveranno a vivere in una famiglia omosessuale.

Eppure pare che anche i figli nati alla vecchia maniera non vadano bene a Il Giornale, sempre più schierato nel sostenere che a sostenere che l'eterosessualità sia l'unica chiave importante della vita: meglio crescere con un padre violento op una donna che è scappata con il vicino di casa che con l'amore di due persone dello stesso sesso. E se poi si hanno due o tre mogli, ancora meglio, basta che non ci siano gay!

Si passa così a proporre un'estratto di un'intervista due genitori, subito strumentalizzata per cercare di attaccare il ddl Cirinnà:

All’asilo nido non abbiamo detto niente, pensano che io e la madre biologica siamo separati e che i nostri compagni sono degli zii delegati anche loro a occuparsene. Ma certo quando Pia crescerà le cose saranno più complicate e la verità verrà fuori perché non abbiamo nessuna intenzione di nasconderla a nostra figlia. In fondo è fortunata, ha 4 genitori e 8 nonni, una rete di affetto che la proteggerà sempre. La stepchild adoption? È importante ma il mondo non si ferma certo in attesa che i politici scendano da Marte.

Tutto questo per sostenere che:

Anche perché la stepchild adoption contenuta nel ddl Cirinnà non permetterebbe comunque ad adottare il figlio del partner, visto che la madre (o il padre) biologico in questo caso esiste. Solo che ha "condiviso" la sua genitorialità.

Una frase non veritiera dato che, in caso di morte di uno dei due genitori biologici, la stepchild adoption potrebbe consentire l'adozione del bambino da parte del partner in modo da garantirgli piene tutele. Ma evidentemente questa opinione non interessava a chi scrive articoli con l'unico obiettivo di cercare di rendere orfani i figli dei gay e ledere quelli che sono nati in maniera naturale.

Dato il clima di odio che quel quotidiano ha provveduto a creare nei confronti delle persone lgbt, non stupisce troppo come fra i commenti ci siano praticamente solo insulti.
Qualcuno scrive: «Froci e lesbiche mandateli tutti in Siria», evidentemente sperando possano essere sterminati dall'Isis. Gli fa eco chi aggiunge: «Speriamo che l'invasione musulmana non tardi tanto. Faranno loro una bella pulizia. Già la scure è posta alla radice dell'albero».
Qualcun altro preferisce usare i minori come scudi umano per il suo pregiudizio e scrive: «Poveri bambini, possibile, che l'umanità sia cosi cieca da non vedere le conseguenze, che da questi egocentrici egoisti, cresca una generazione senza principi, ne responsabilità?». Ed ancora: «Uno schifo senza precedenti». «E non dicano che sono gente normale». «Sodoma e Gomorra si stanno ripetendo». «Bambini in multiproprietà. Ecco le nuove frontiere dell'etica progressista. Che fine hanno fatto i colonnelli?». «I nuovi mostri». «Co-genitorialità? Io la definirei piuttosto co-bestialità». «Il bambino potrebbe percepire dei disagi nel vedere una relazione omoaffettiva».

Dimostrando di non aver capito assolutamente nulla, un tizio ripete a pappagallo gli slogan che qualche neofascista gli ha insegnato e scrive: «Se passa il ddl Cirinnà, dopo avremo poligamia, poliandria, pedofilia e zoofilia legali. No alla Cirinnà».
C'è poi chi dice: «Ho letto l'articolo fino a un certo punto; mi sono fermato per non vomitare tanto è lo schifo di questo pseudo genitore che mente a sua figlia già dall'età infantile. Questa è la società voluta dalla sinistra mentecatta di Renzi. Balle balle e ancora balle partendo dai bimbi. Come farà l'Italia a campare se imbrogliamo i piccoli, i nostri figli per mero egoismo paragonando fanciulli a animali domestici? E quale futuro avranno senza avere un'origine certa? Così anche l'italia è segnata a scomparire». Apprendiamo così che se quest'uomo dovesse adottare un bambino, ogni giorno gli direbbe che lui non è il vero padre giusto per metterlo in difficoltà. Pare ignorare anche che l'origine certa c'è, dato che questi bambini hanno un padre e una madre come loro esigono sia, mentre il commento insulta chiunque non abbia uno dei genitori o sia stato abbandonati da una famiglia tradizionale. Insomma, con la scusa di discriminare i gay, questa gente insulta chiunque non abbia una famiglia basata sui loro dogmi (che spesso includono anche i padri che vanno a puttane mentre le mogli sottomesse si occupano dei figli).
Pare fargli eco chi ripete gli slogan dell'integralismo senza manco accorgersi che non si sta parlando di maternità surrogata: «Strappare il bimbo ad una madre dopo nome mesi di gestazione in cui notoriamente si forma un forte attaccamento emotivo e psicologico, usando il pagamento di vil denaro alla sfortunata. Per accontentare un capriccio! Il desiderio non vuol dire per forza a tutti costi. Che squallore».

Il finale è di un tizio che sostiene sia necessario educare i bambini «all'apprezzamento dell'altro sesso». In pratica, lezioni di eterosessualità in cui si dice ai maschietti che devono necessariamente portarsi a letto una donna (o più di una, se ci si ispira al loro amato Berlusconi).
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