Quelli del FamilyDay: «Ho amici gay e li tratto come persone normali, senza fargli pesare troppo il loro disturbo»
Torniamo ad occuparci del perché gli organizzatori del Family day apparissero così errorizzati all'idea che i partecipanti potesse parlare con la stampa e raccontare le vere ragioni della loro presenza. Pare evidente, infatti, che i loro seguaci non si facciano problemi nel dire che il loro problema siano i gay
In alcune interviste realizzate al Family day da Luca Iavarone per FanPage, pare evidente che non tutti condividessero appieno gli slogan degli organizzatori, pronti a sostenere che quella manifestazione non prevedesse alcuna discriminazione di genere nei confronti di chi vive liberamente la propria sessualità
C'è chi si improvvisa scienziato nell'asserire: «I figli degli omosessuali hanno innanzi tutto problemi di disturbi del comportamento, un disturbo di relazione, problemi di socializzazione. Spesso e volentieri hanno subito abusi sessuali fin dalla tenera infanzia dai genitori. Pratiche che tendono purtroppo a ripetere: chi è abusato, abuserà. Questa è medicina, non sono chiacchiere».
Il riferimento pare alle screditatissime teorie di Nicolosi, accantonate dalla comunità scientifica ma esaltate da quei sedicenti giornali cattolici che sperano di ricavarne una legittimazione per poter far percepire ogni diverso orientamento sessuale come se si trattasse di una "malattia".
Un ragazzo afferma che «Il rischio di concedere le adozioni è per il bambino che magari potrebbe essere preso in giro perché ha due padri o due madri», forse ignorando che quel rischio è reso possibile solo se ci saranno persone che parteciperanno a manifestazioni simili che finiscono con il legittimare il bullismo.
Ed ancora, c'è chi aggiunge: «L'omosessualità è un po' una devianza. Sono problemi psichici, secondo me. Intanto andrebbero capiti con amore e mai giudicati. È una scelta loro ma non devono imporci una cosa del genere. Non dobbiamo diventare noi omosessuali». Anche in questo caso pare evidente la matrice delle informazioni, in quel mix fra le teorie di Nicolosi e una errata citazione del catechismo della Chiesa cattolica.
C'è poi il filone di chi dice di avere amici omosessuali: «Io ho uno o due amici omosessuali e ci vado molto d'accordo, perché comunque sono persone da rispettare. L'omosessualità, invece, è un errore della mente umana come definita da Papa Francesco. Gli amici omosessuali li tratto come amici, come persone normali. Cerco di non fargli pesare più di tanto il loro disturbo».
Gli fa eco una donna: «Io ho molti amici omosessuali, ai quali voglio molto bene e li rispetto. Però non accetto l'omosessualità come stile di vita e come moda. Perché oggi sta diventando anche una moda. Il motivo è una forma di condizionamento che proviene da lontano».
Insomma, l'omosessualità sarebbe un disturbo o una moda, con la fila di ragazzi che sognano di essere discriminati ed avere meno diritti di tutti glia altri a causa del pregiudizio di persone che li discriminano ricorrendo alla scusa del definirsi cristiane.
C'è chi dice che «Al momento presentarsi come gay vuol dire presentarsi diverso, uno migliore degli altri» e chi si sente un buon samaritano nel discriminare: «I gay vengono manipolati. Alla fine sono tristi queste persone perché non sono veramente sé stesse. Per me non esistono omosessuali felici».
Interessante anche la reinterpretazione del discorso di Brandi da parte di un uomo che dice: «Le cause farmaceutiche hanno il profitto di fare tutte queste cose, per eliminare la famiglia. Al posto di studiare, di modificare delle cose, alla fine nascono i gay. L'omosessualità è una mutazione genetica voluta dalle case farmaceutiche».
Ad un uomo viene chiesto come reagirebbe se i suoi figli fossero gay. Lui risponde: «Io capisco le mamme o i papà che hanno questi problemi enormi. Devono però sapere che vanno contro Dio, che proibisce queste cose. Sono proibite proprio perché contro natura. la loro religione è fatta diabolicamente, un sotterfugio continuo. L'omosessualità è la religione del diavolo».
Ad un tizio vestito da Garibaldi viene chiesto quanti dei mille fossero omosessuali. pronta la risposta: «Nemmeno uno perché una volta c'era più serietà». Immancabile anche quella che, con tipico amore cristiano, dice: «Tesoro mio, mi fanno schifo quelli che cambiano sesso». Amen.
Clicca qui per ascoltare tutte le interviste.
Leggi l'articolo completo su Gayburg