Renzi e Alfano tramutano le unioni civili in una legge di discriminazione (e vogliono pure metterci la fiducia)


Il 17 novembre 1938 venne emanato il regio decreto 1024 «sulla difesa della razza italiana» che comprendeva il divieto di matrimonio tra italiani ed ebrei, il divieto per tutte le pubbliche amministrazioni di avere alle proprie dipendenze ebrei, il divieto di trasferirsi in Italia a ebrei stranieri, la revoca della cittadinanza italiana concessa a ebrei stranieri in data posteriore al 1919, il divieto di svolgere la professione di notaio e di giornalista e forti limitazioni per tutte le cosiddette professioni intellettuali, il divieto di iscrizione dei ragazzi ebrei -che non fossero convertiti al cattolicesimo- nelle scuole pubbliche, il divieto per le scuole medie di assumere come libri di testo opere alla cui redazione avesse partecipato in qualche modo un ebreo.
Oggi abbiamo il divieto alla trascrizione dei matrimoni gay contratti all'estero, il divieto alla celebrazione di matrimoni fra persone dello stesso sessi, mozioni regionali contro i libri che non disprezzano le famiglie gay, patrocini ai convegni che alimentano l'odio verso tutto ciò che non propaganda la famiglia eterosessuale come l'unica possibile. L'integralismo chiede la tutela degli istituti che licenziano gli insegnanti gay e promuove le cosiddette "scuole parentali" in cui indottrinare alla discriminazione i loro bambini.
Persino sugli slogan non c'è troppa differenza, dato che i nuovi fascisti promuovono l'omofobia sostenendo che serva a «difendere la famiglia tradizionale». Ma non solo. Nel 1938 la legge ammise la figura del cosiddetto ebreo arianizzato, ed anche qui oggi abbiamo quei vari Giorgio Ponte paiono pronti a dirsi inferiori agli eterosessuali pur di normalizzarsi fra i loro aguzzini.

L'unica differenza è che in epoca fascista quei distinguo vennero messi nero su bianco in una legge mentre oggi le discriminazioni esistono perché lo stato fa finta di non vedere l'esistenza delle famiglie gay. Ma a togliere quest'ultima differenza ci potrebbe pensare l'accordo tra Renzi e Alfano, pronti a mettere nero su bianco che un gay conta meno di un etero e che una famiglia formata da persone dello stesso sesso sia meno meritevole delle due famiglia di Adinolfi o delle tre di Salvini.
Com'è tristemente noto, la proposta di legge sulle unioni civili è stata progressivamente svuotata. Si è partito dal presupposto di non estere il matrimonio ai gay perché immeritevoli di piena eguaglianza. Si è poi dato ascolto a Bagnasco nel rimuovere ogni riferimento all'articolo 29 della Costituzione al fine di rimuovere qualsivoglia tutela costituzionale. Si è dibattuto sull'eventualità di non chiamare «famiglia» le famiglie gay, giusto a sottolineare che non le si reputa ugualmente degne di dignità. Ed ora si sta anche stralciando la stepchild adoption per punire i loro figli.
Se quella legge striminzita aveva una qualche ragione di esistere, è perché finalmente avrebbe dovuto garantire una parvenza di tutele per i figli senza diritti di centinaia di famiglie. In fondo due gay adulti sarebbero stati comunque in grado di sopravvivere anche nelle discriminazioni, ma i più indifesi avevano bisogno di tutele. Tutele che non ci saranno dato che Alfano ha deciso di punirli per compiacere l'integralismo cattolico, manco si trattasse di una ritorsione contro gli affetti più cari delle persone a loro poco gradite sulla base di caratteristiche naturali di nascita.

Quindi che resta? I bambini non sarebbero tutelati mente gli adulti verrebbero relegati in una norma che sancisce come a loro siano riservati minori diritti e minore dignità. In pratica, si sta istituzionalizzando la discriminazione attraverso unioni ghetto che paiono ricordare le leggi del secolo scorso.
Ed appare anche incomprensibile perché mai vogliano mettere la fiducia su quello schifo, dato che a tanta inutilità si sarebbe comunque giunti anche attraverso il voto dei singoli emendamenti. A questo punto sarebbe valsa la pena osservare come Malan avrebbe giustificato la sua proposta per far sposare i gay via sms o come Giovanardi avrebbe spiegato il suo interesse riguardo alle posizioni che i gay assumano a letto. Tanto se l'obiettivo finale è una buffonata, forse sarebbe valsa la pena rendere ridicolo pure il suo iter. Tanto omari non era rimasto più nulla, al punto che quella legge ormai sembra volta più a discriminare che a combattere le discriminazioni.
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