Il Senato della Repubblica spalanca le porte sue a chi vuole "curare" i gay?
L'unica fonte della notizia è una realtà poco affidabile come il sito dell'associazione ProVita Onlus, ma se i fatti dovessero rivelarsi reali, la notizia sarebbe molto grave. Stando al loro racconto, il prossimo 21 marzo le porte del Senato della Repubblica potrebbero essere aperte ad una conferenza dal titolo "Omosessualità – Percorsi interpretativi". Peccato che gli invitati lascerebbero pensare che si vogliano promuovere le fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità, ossia quelle torture psicologiche promosse dalla Chiesa Cattolica e già bollate come pericolose e nocive dall'Ordine degli Psicologi.
Il sito integralista descrive così l'evento:
Modera gli interventi la dottoressa Virginia Lalli, giurista, bioeticista e specialista in Diritti Umani. Gli aspetti giuridici della questione omosessuale saranno approfonditi dal dott. Giancarlo Cerrelli, dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani; l’aspetto bioetico è affidato alla professoressa Giorgia Brambilla, dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma; l’aspetto psicologico e medico scientifico sarà trattato dalla professoressa Dina Nerozzi, neuropsichiatra ed endocrinologa.
Il lato umano della questione omosessuale sarà testimoniato da Luca Di Tolve. Un attivista LGBT di successo, che per anni ha vissuto nell’orogoglio gay, nel lusso, nel successo, ma che poi – a seguito di vicende e vicissitudini che ha descritto nei suoi libri, e nonostante la guerra aperta che gli è stata dichiarata dai suoi ex amici, ha recuperato la dimensione eterosessuale ed ora è felicemente sposato, ha avuto una bambina, e dedica la vita ad offrire alle persone in crisi la possibilità di riscoprire la Verità su se stessi e in se stessi. Chiuderà l’incontro il senatore Scilipoti Isgrò.
Dopo una così pomposa presentazione, è doveroso notare quali siano i dettagli che sono stati omsessi dal racconto. Ad esempio Virginia Lalli è sì avvocato, ma anche consigliere dell'Associazione Avvocatura in Missione e responsabile del settore donne per Nuove Frontiere onlus. Ha anche firmato articoli in cui sosteneva che «a 180 dollari si può comprare negli USA su prescrizione medica e via internet in Europa per 90 euro, la crema antirughe ottenuta da feti umani abortiti». Ovviamente tali affermazioni si sono prontamente rivelate delle bufale.
Giancarlo Cerrelli, dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani, non ha forse bisogno di presentazioni: difficile è dimenticare come se ne andò ad "Uno Mattina" per sostenere che l'omosessualità fosse un «un disturbo». Fa anche parte del comitato "scientifico" di Gandolfini che è nato con l'unico scopo di dimostrare che i gay sono dannosi alla società.
Giorgia Brambilla è l'autrice di un testo sul «gender» (apprezzatissimo dall'Associazione ProVita) che viene pubblicizzato attraverso una pagina che mischia i simboli di associazioni omofobe con quelli di chi propone fantomatiche "cure" dell'omosessualità (la Courage International viene proposta «come aiuto», mentre il Nath di Joseph Nicolosi p indicato come fonte per «informazioni sull'omosessualità»).
Ed ancora, ci sarà pure Dina Nerozzi, ossia una donna pronta a sostenere che «la contraccezione aumenta il rischio di infezioni da HIV» o a scrivere che «la razza gay è innaturale». Già portata in Senato dai partiti di destra, è stata accusata da alcuni suoi colleghi di aver presentato teorie «con informazioni sull'epidemiologia e la mortalità vaghe e contrarie alla realtà storica» che avevano tutta l'aria di vole semplicemente «umiliare le persone omosessuali».
Su Luca di Tolve si potrebbe poi scrivere un itero saggio (qui trovate la sua storia). Si tratta di un uomo che ha deciso di prostituirsi e di fare sesso sfrenato e anonimo durante la sua gioventù, sino a quando non ha contratto il virus dell'Aids. A quel punto non ha voluto assumersi le sue responsabilità ed ha preferito rivolgersi a gruppi legati ad Alleanza Cattolica che l'hanno convinto che lui non era il responsabile delle sue azioni: era tutta colpa di sua madre se lui era gay ed era colpa dei gay se lui aveva deciso di fare una determinata vita.
Interessante è come lo scorso anno fece scalpore la notizia di un 55enne bresciano che è stato arrestato per aver contagiato con l'HIV sei partner dopo aver fatto del sesso senza informarle del suo stato di sieropositività. Ebbene, nel suo libro Di Tolve racconta di aver scoperto di essere sieropositivo e di aver avuto rapporti a rischio ben ben cinque anni dopo aver appurato il suo stato di salute. Ebbene, il bresciano è in carcere mentre di Tolve sarà a parlare in Senato solo perché lui cita la Madonna nel raccontare di essere "diventato" etero. Una "conversione" neppure tanto miracolosa dato che è lui stesso a spiegare che passa le sue giirnate a pregare la Madonna per chiederle la forza di riuscire a sopportare la vicinanza dibuna donna senza provare pulsioni verso altri uomini.
Dai suoi seminari sono nati personaggi come Giorgio Ponte, purtroppo abbandonati dallo stato dinnanzi alla loro evidente necessità di aiuto per poter uscire dall'autolesionismo in cui alcuni gruppi l'hanno lanciato.
Ora, dinnanzi ad un simile schieramento di personaggi (peraltro guidato da un politico come Scilipoti) che cosa dovremmo attenderci? Il timore che possa venirne fuori un convegno di odio volto a legittimare vere e proprie torture contro i gay è più che legittimo. Ed è così che, mentre il resto del mondo sta finalmente vietando quelle barbare violenze, da noi pare ci sia il rischio di vederle promosse negli spazi nel nostro Senato.
E che dire di come gli integralisti basino la loro propaganda su quella fantomatica «ideologia gender» che sostengono inviti le persone «a scegliere» se essere maschi o femmina? Qui l'impressione è che siano proprio loro a sostenere quella follai per cui l'orientamento sessuale sia proposto come «una scelta» che può essere cambiato con la stessa facilità con sui si cambia un vestito.