La NuovaBQ: «L'ecologismo è un attacco alla fede. La tutela di Madre Terra è neo-paganesimo»
Verrebbe da dire che prima o poi tutte le ideologia vengono al pettine. La Nuova Bussola Quotidiana è uno di quei siti integralisti che usa i bambini per giustificare l'omofobia, sostenendo che un'azione violenta contro chiunque non condivida il loro stesso orientamento sessuale sia un atto «in difesa» dei bambini (o, perlomeno, di quelli eterosessuali dato che agli altri vorrebbero lasciare un mondo ricolmo di odio e di pregiudizi).
Peccato che quella teoria sembri scricchiolare quando ci si ritrova dinnanzi ad articoli in cui si auspica una maggior cura delle risorse naturali, sostenendo che uno sfruttamento coatto della Terra sia necessario a garantirsi benessere anche a rischio di devastare il mondo che si lascerà alle nuove generazioni. L'assurdo affondo è contenuto in un articolo di Riccardo Cascioli che cita a sostegno delle proprie tesi un libro di Riccardo Cascioli prima di invitare all'acquisto di un libro di Riccardo Cascioli.
Il direttore de La Nuova Bussola Quotidiana e de Il Timone si lancia nel criticare la decisione che ha portato la basilica di san Pietro ad aderire all'Ora della Terra, una manifestazione globale che invita a spegnere le luci per un'ora all'anno come simbolo di un'attenzione contro gli sprechi di risorse. A suo dire tutto ciò sarebbe un qualcosa di inaccettabile dato che un suo libro spiegherebbe «come stanno effettivamente le cose a proposito dei cambiamenti climatici» e sostiene così la presunta «inutilità dell’evento, buono solo a mettere in pace le coscienze delle persone, alla pericolosità di trasmettere un messaggio che sottovaluta l’importanza della disponibilità di energia».
Anzi, con la solita retorica che quella rivista è solita tenere, si paventa pure l'ipotesi che l'Ora detta Terra possa far aumentare le violenze sessuale a causa delle strade poco illuminate.
Sostenuto che la gente venga stuprata per colpa del WWF e dell'attenzione verso lo spreco di energia, Cascioli passa a puntare il dito contro San Pietro, sostenendo che mostrerebbe un «cedimento della Chiesa alla cultura dominante. La Chiesa si è accodata tristemente a un’iniziativa propagandistica figlia di un neo-paganesimo in pieno sviluppo (il culto della Madre Terra), che sogna il ritorno a mondi ideali mai esistiti, che suggerisce ricette e politiche che porterebbero il mondo alla povertà generalizzata. È il segno di una Chiesa in cui la fede ha smesso di diventare cultura e tende quindi a diventare subalterna a ogni cultura che sia di moda. È successo con il marxismo, che ancora affascina tante fette di clero; succede oggi con l'ecologismo, ed è ancora più pericoloso perché i suoi concetti sembrano così in sintonia con la dottrina della Creazione. Sembrano: in realtà nascono da una concezione dell’uomo radicalmente opposta a quella cattolica».
E tutto questo solo perché lo spreco energetico dei fato che illuminano le colonne del Bernini è stato sospeso per un'unica ora. ma non solo, Cascioli non si esime dal cercare anche significati simbolici: «La battaglia tra la luce e le tenebre è da sempre un modo per raccontare lo scontro tra Cristo e il mondo. Il prologo del vangelo di Giovanni, ma anche tutta la liturgia, descrive Cristo come la luce che viene nel mondo. La luce è un tratto caratteristico anche delle feste cristiane, perché Cristo è la luce. In questi tempi di grande confusione non può dunque non creare una certa inquietudine la decisione di far calare le tenebre sulla basilica che rappresenta il centro della cristianità. Certo si tratta di un’ora, in un anno, una cosa da nulla si potrebbe dire. Ma i simboli sono importanti, e San Pietro che sceglie volontariamente le tenebre, che alla missione di testimoniare la luce preferisce unirsi al coro di chi quella luce vorrebbe spegnere, non può che lasciare perplessi, per usare un eufemismo. Per fortuna a rincuorare c’è ancora il vangelo di Giovanni che comunque promette che, per quanto le tenebre non accettino la luce, non riusciranno a offuscarla».