Per Eugenia Roccella la legge sulle unioni civili è già in vigore
«La nuova legge sulle unioni civili, frutto dell’accordo Renzi-Alfano-Verdini, grazie al comma 20 legittima definitivamente, e promuove, sentenze come questa dei “due papà”: una coppia gay che ha fatto ricorso all’utero in affitto in Canada, e che ha ottenuto la stepchild adoption come già accaduto per coppie di donne».
È quanto afferma Eugenia Roccella, parlamentare di Idea, forse ignara di come il ddl Cirinnà sia attualmente ancora in discussione e che pertanto non sia legge. La decisione dei giudici da lei contestata si basa infatti su una legge entrata in vigore il 4 maggio 1983.
Eppure, incurante sia del funzionamento del parlamento che della necessità di garantire il bene supremo dei minori, la donna pare disposta a tutto pur di strumentalizzare i fatti per un tornaconto polito utile a legittimare la sua posizione integralista che vorrebbe dei bambini privati dei loro genitori perché a lei poco simpatici. Ed è così che ha aggiunto: «L’ipocrisia di quei politici che a parole condannano la maternità surrogata, che propongono addirittura nuove leggi contro l’utero in affitto, senza preoccuparsi di far applicare i divieti che già esistono, ha raggiunto il suo vertice massimo. Con una mano si avalla e incoraggia la stepchild adoption per sentenza, mentre con l’altra si sventolano le inutili bandiere di un “reato universale di maternità surrogata”, che non sarà mai approvato e, soprattutto, non sarebbe mai applicato».
Ma forse, dinnanzi ad una donna che prende in giro in modo così evidente i suoi elettori, ci sarebbe bisogno di chiedere che la strumentalizzazione e lo spergiuro di falsità sia reso un reato universale e non certo il garantire il riconoscimento della propria famiglia ad un bambino.
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