Intervista a Zander Craze


Qualcuno lo conosce come Sandro, l'arredatore vicentino 31enne che ha partecipato alla trasmissione televisiva "Undressed" su TV Nove. Qualcun'altro lo conosce nelle vesti di Zander Craze, un attore di film per soli adulti che ha preso parte ad alcune produzioni della Lucas Enterntainment. Si alterna così un'immagine da cucciolo affettuoso perennemente alla ricerca di contatto fisico con quello di un ragazzo più spigliato che non esista a cimentarsi in scene forti dinnanzi ad una macchina da presa. Per scoprire qualcosa di più sul suo conto, lo abbiamo incontrato.

Il pubblico ti conosce in vesti abbastanza diverse fra loro. Tu come ti descriveresti?
Tutto quello che faccio è parte di me, il Sandro cantante, attore, arredatore, ballerino, modello.. fanno tutti parte della mia personalità così come Zander il diavoletto del sesso! :) Siamo abituati a catalogare persone sempre uguali a loro stesse, che fanno sempre le stesse cose e si comportano negli stessi modi per tutta la vita. Io sono "allergico" alla noia e alla routine, quindi avere un alter-ego mi aiuta a rendere il mio quotidiano più movimentato e divertente.
A dire il vero la nascita di Zander ha migliorato molto la mia vita sessuale: prima ero giudicato e preso di mira da molti perché non ho mai nascosto la mia vivacità nel sesso ed è automatico essere additati come poco di buono. Ora che mi esprimo sessualmente con un altro nome e la gente mi vede nei film mi trattano come un supereroe :)
Comunque rimango sempre il Sandro semplice e spontaneo che avete visto ad "Undressed"!

Come hai iniziato a lavorare nel mondo dell'intrattenimento per soli adulti?
Ho cominciato per occasioni fortuite: prima come animatore in locali notturni (a 20 anni o poco più) perché un amico mi ha chiesto di sostituirlo e da lì ho cominciato a fare dell'intrattenimento per adulti una parte della mia professionalità. Con i film ho cominciato più tardi: quattro anni fa ho trovato su PlanetRomeo il profilo di una coppia di ragazzi che proponevano di fare porno con loro, io avevo bisogno di soldi e conoscendomi sapevo che non avrei avuto difficoltà, anzi ero curioso di vedere cosa succede sul set (ma soprattutto dietro le quinte!). Così sono andato a Venezia a conoscere Matthias Von Fistemberg della Dark Alley Media e abbiamo chiacchierato un po'. Gli ho detto che avrei cominciato volentieri a fare i porno a patto di passare dietro la telecamera col tempo... così ho cominciato a fare l'attore hard e il suo assistente personale (questa seconda mansione non è durata molto).

Spesso il pubblico conosce il prodotto finito ma non ha idea di come venga realizzato. Ti va di raccontarci nel dettaglio che cosa accade dalla telefonata in cui vieni convocato sino al termine delle riprese?
Non posso rispondere per tutte le case di produzione perché non le conosco tutte direttamente. La mia esperienza è stata questa: dopo aver lavorato per Dark Alley ho contattato altre case di produzione (ognuna nel suo sito internet ha la sezione "become a model" o simili, l'equivalente del "lavora con noi" che si trova nel sito di qualsiasi azienda) e mi sono proposto mandando le mie foto e i link ai video che avevo fatto in precedenza, così ho potuto lavorare con Ericvideos, Tim Tales fino a Lucas Entertainment, con cui oggi ho un contratto di esclusiva.
So che altri miei colleghi vanno a Londra o Barcellona o Berlino per farsi vedere di persona prima di girare dei film, ma a me finora non è mai successo. dopo il primo incontro a Venezia di cui ho parlato prima, per il resto ho fatto tutto da casa via mail o social, il colloquio con Michael Lucas l'abbiamo fatto su Skype. Sono stato fortunato ad incrociarmi con una casa di produzione americana così importante che sta spostando gran parte delle sue produzioni in Europa. Difficilmente dagli Stati Uniti chiamano ragazzi europei (perché in America l'industria del porno è esponenzialmente più grande che da noi e c'è un sacco di gente che ci lavora) quindi a meno che tu non sia François Sagat non ti verrà chiesto di attraversare l'oceano).

Colgo l'occasione per spiegare alcune cose che la gente non sa, perché mi sento fare molto spesso le stesse domande riguardo ai porno, quindi spero che in molti possano leggere quest'intervista e capirne un po' di più.
Ogni casa di produzione è un'azienda a se stante, quindi le procedure si somigliano, ma non sono identiche. Ci sono case più ricche in cui sul set ci sono cameraman, microfonisti, assistenti.. mentre altre in cui il titolare stesso della casa è da solo a riprendere con la videocamera in mano senza nessun dipendente, in alcuni casi è successo che per delle produzioni siano stati cercate persone interessate con Grindr o PlanetRomeo per fare gli assistenti di produzione non retribuiti puntando sul "vuoi stare sul set di un film porno?" e molte persone si sono dimostrate interessate.
La scena finita, il prodotto da 20-40 minuti che si trova normalmente su internet, è frutto del montaggio di un girato che va da un minimo di un'ora (quando gli attori fanno tutto bene subito) fino a mezza giornata (nei casi in cui ci siano problemi). Di solito in un giorno si girano dalle 2 alle 5 scene.
I periodi di produzione in Lucas Entertainment sono molto divertenti: ci si trova in queste grandi ville antiche in cui per due settimane stiamo tutti insieme come una grande famiglia, durante le giornate di lavoro è un eterno cantiere perché si costruiscono set di qua e di là a ritmo molto sostenuto e quando si comincia a girare bisogna rispettare il silenzio finché le riprese non finiscono. Fra una scena e l'altra scherziamo tra di noi, ci facciamo foto e video amatoriali per i social, mangiamo, dormiamo, qualcuno si innamora, qualcuno litiga... scene da vita familiare! Io personalmente cerco di stare con le mani in mano meno che posso! Mi diverte troppo fare il marpione con i miei colleghi e creare quel mood di eccitazione che poi aiuta ad essere caldi e spigliati in scena. Infatti ormai sono conosciuto come quello che ci prova con tutti e Michael mi incarica spesso di istruire i nuovi arrivati su come comportarsi in scena e dare spunti per posizioni ed espressioni del viso. Il "pairing" (ossia il creare le coppie per le scene) dipende dalle disponibilità degli attori e da quello che il capo produzione pensa sia migliore per interessare il pubblico e quindi vendere di più. Spesso sui social i nostri followers ci danno molti spunti che poi vengono realizzati in scena. Come direbbe la Ventura: il pubblico sovrano!
Se le scene hanno trama o meno dipende dalla spigliatezza degli attori in scena e dal feeling che si instaura fra di loro. Si parte con delle linee guida, ma poi è tutto improvvisato, perché è più bello che sembri tutto il più naturale possibile e non costruito come nei film degli anni '80-'90. L'avvento del porno amatoriale e delle webcam hanno cambiato molto il modo di fare porno: al giorno d'oggi si punta molto all'estetica e alla qualità dell'immagine, ma non ci sono grandi storie, la "sceneggiatura" è ridotta all'osso.

Durante i tuoi film, ti è mai capitato di dover fare qualcosa che avresti preferito non fare?
Ho fatto molte cose in scena che non amo particolarmente: fist, giochi con dildo e plug, pissing... ma fra i colleghi attori si genera sempre un clima così goliardico e festoso che tutto quello che è richiesto dalla produzione si fa senza problemi!

Ti è mai capitato di girare scene con persone con cui non c'era alcuna intesa?
Capita (rare volte ma può succedere) che il tuo partner non ti piaccia o vice versa, se si è professionisti e si riesce a fingere bene si riesce comunque a portare a casa una scena dignitosa, altrimenti può capitare che alcune scene vengano cestinate o che all'ultimo momento uno degli attori venga sostituito con un altro.

C'è qualche aneddoto che ti andrebbe di raccontarci?
All'ultima produzione Lucas avevamo un caminetto nel soggiorno e ogni sera si accendeva il fuoco e si stava tutti lì. Una volta è successo che l'accensione non riuscisse facile, quindi abbiamo pensato di usare dell'alcool per facilitare la presa del fuoco sulla legna. il mio collega che si stava cimentando nell'impresa ad un certo punto comincia ad urlare e scappa fuori di casa lasciando dietro di se una scia di fuoco in tutto il soggiorno fino al giardino. La bottiglia dell'alcool perdeva e durante la fuga ha sgocciolato su tappeti, coperte, poltrone... tutto stava prendendo fuoco! per fortuna siamo riusciti a prendere l'estintore prima che qualcuno si facesse male! :)

C'è differenza fra come fai sesso nella tua vita reale rispetto a quello che fai dinnanzi alla macchina da presa?
A letto nel privato sono esattamente come sono in scena, magari parlo un po' meno. Perché in scena si cerca di essere un po' più verbali, mentre nel privato non amo molto parlare mentre faccio sesso, ma per il resto sono sempre io al 100% e sono contento che il modo in cui faccio sesso piaccia alla gente. Molti mi fanno i complimenti perché sorrido molto, mentre lo stereotipo del porno attore "fuck yeah" vuole tutti manzi cattivi che scopano come se volessero torturare il partner. Per me il sesso è la cosa più bella del mondo e quando godo sono felice, questo arriva agli spettatori.

Com'è nata l'idea di partecipare ad "Undressed"?
La mia partecipazione ad "Undressed" è avvenuta mediante un casting a cui sono stato convocato dopo essermi candidato tramite un annuncio (come succede per la maggior parte dei programmi televisivi). Quando ho letto l'annuncio ho pensato che sarei stato perfetto per la trasmissione, perché mi piace il contatto fisico e magari avrei trovato davvero l'anima gemella, non si può mai sapere!

Se non sbaglio, fai anche parte di una compagnia teatrale...
Si, da un anno e mezzo faccio parte della compagnia ExvUoto Teatro che ha inventato la serie "The Love Box" in cui le scene accadono dentro e fuori da una scatola di legno installata in ambienti pubblici, creando uno spettacolo nello spettacolo (il movimento e le reazioni del pubblico che si mette a spiare gli attori da intorno la scatola, in una fruizione voyeurista che richiama anche un po'.. se vogliamo.. il mondo del porno) e che a mio parere, ricrea le dinamiche della vita di tutti i giorni, in cui tramite i nostri cellulari, tablet e computer viviamo spiando qualcun altro, invadendo la privacy di chiunque, ma allo stesso tempo temendo per la propria.
Presto andremo in scena con uno spettacolo a tematica queer dal nome "Sister(s)" in cui io interpreto un grezzo ragazzo di una provincia immaginaria (Rovigo-Alabama), che vive in una stazione di servizio con sua sorella (orfani di entrambi i genitori) cercando di arrivare a fine mese come si può, mangiando scoiattoli e sniffando benzina in attesa di potersi permettere di comprare un frigorifero... finché un giorno questo mitico frigorifero arriva... e non da solo! Come per magia il mio personaggio ha una visione che gli appare dall'interno del "Frigor" e gli dà un messaggio. Da quel momento in poi il ragazzo non sarà più lo stesso, cominciando a vestirsi e a comportarsi come una suora (una suora vera, col velo nero e tutto il resto!).

Hai progetti per il prossimo futuro? Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Mi piacerebbe continuare a girare videoclip musicali (mi si vede nel video di Nek "Se telefonando", Paola Turci "Questa non è una canzone" e Dj Matrix "Tutti in piedi sul divano") perché amo la musica e il videoclip mi permette di mettere insieme musicalità e attorialità. Vorrei fare della televisione, magari partecipare ad un talent per cantanti (sono frontman di una tribute band a Jovanotti che si chiama Safari Live) ed essere ospitato in qualche talk show per raccontare la mia storia in modo da far capire a tutti che il porno non è un mondo malsano come si pensa.
Infine sogno di poter trovare un partner con cui poter essere me stesso nelle mie molteplici forme e poterlo presentare a mio padre che vive in casa di riposo a seguito di un ictus, vederlo piangere di felicità e avere la sua benedizione.


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