Anche con Bruce Springsteen, le destre rispolverano la loro ossessione per i bagni pubblici
Quasi tutti i quotidiani hanno raccontato di come Bruce Springsteen abbia deciso di annullare un concerto in programma nel North Carolina dopo che lo stato ha approvato un'aberrante legge anti-gay. Chiunque potrà rifiutarsi di fornire beni o servizi ai gay, sarà possibile licenziare liberamente le persone sulla base del loro orientamento sessuale e sarà vietato introdurre norme anti-discriminazione nelle aziende.
Chiunque dovesse commettere un reato punito dalla legge, sarà esentato dal comparire dinnanzi ai tribunali se la vittima è gay e se il delinquente dichiarerà di aver agito in maniera discriminatoria in base alla sua fede religiosa.
Il Boss ha così diramato un messaggio per spiegare: «È il momento di mostrare solidarietà. Sento che è il momento per me e la mia band di mostrare solidarietà a chi combatte per la libertà. Di conseguenza, e scusandoci con i nostri fan, abbiamo deciso di cancellare il concerto in programma per domenica 10 aprile».
Sfiorando il patetico, è il Secolo d'Italia (organo ufficiale di Alleanza Nazionale) a raccontare una verità diversa in un articolo dal titolo "Mancano i bagni per trans e gay: Springsteen annulla il concerto in North Carolina". Ed è così che ai lettori di quel quotidiano è poi stata propinata una curiosa ricostruzione:
Bruce Springsteen scende in campo in difesa di gay e transgender: l’icona del rock ha deciso di cancellare per protesta un concerto in North Carolina a causa del via libera alla legge che vieta l’adozione di misure anti-discriminatorie della comunità Lgbt. La legge, appena votata, impedisce a gay e transgender di accedere ai bagni pubblici. Secondo la normativa, infatti, l’uso dei bagni sarà legato al sesso registrato sui certificati di nascita. E lui non ci sta. Lo spettacolo era in programma per domenica a Greensboro. «Sento che è il momento per me e la mia band di mostrare solidarietà a chi combatte per la libertà – ha affermato The Boss – Di conseguenza, e scusandoci con i nostri fan, abbiamo deciso di cancellare il concerto in programma per domenica 10 aprile».
Insomma, Springsteen non fregherebbe nulla di quelle persone che rischiano di perdere il lavoro do di versi rifiutata la possibilità di acquistare i beni necessari alla loro vita: il problema sarebbero solo i bagni.
Difficile è anche capire in che modo i gay dovrebbero voler andare in bagni diversi da quelli degli uomini: se è pur vero che amano altri uomini, si tratta di persone ben felici del loro sesso di nascita. E se per comprendere questa evidenza dovremmo presumere che le destre sappiano di cosa parlano, in fondo basterebbe anche il pregiudizio a sfatare la loro tesi: perché mai un gay non dovrebbe volere una legge che gli impone di andare in luoghi pieni di altri maschi che se lo tengono in mano?
Più interessante, invece, sarebbe un'analisi dell'ossessione delle destre per i bagni pubblici. È dai tempi della Gardini che appaiono ossessionate dal voler decidere per legge chi debba frequenta i bagni pubblici, quasi ignorassero l'esistenza delle porte e fossero abituati a farla in pubblico. Al limite del perverso è poi come vogliano imporre a transessuali muscolosi e barbuti di stare fuori dai bagni delle signore, così come esigono che le transessuali con seno prosperoso stiano al fianco degli uomini negli urinatoi. Piùà che una fantasia, sembra una vera e propria perversione.
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