Colorado. I repubblicani affossano la legge per vietare le fantomatiche "terapie riparative" sui minori
Brutte notizie arrivano dal Colorado, dove i repubblicano hanno bloccato il progetto di legge contro le terapie riparative, noto con il nome di "Ex-gay torture bill".
L'eloquente titolo già mostra come ormai non vi sia alcun dubbio riguardo alla totale inefficacia e grande pericolosità di quelle che risultano vere e proprie torture nei confronti di gay che i gruppi religiosi vorrebbero "tramutare" in eterosessuali attraverso punizioni fiche, elettroshock e violenze psicologiche. Il testo avrebbe vietato di praticare quelle torture ai minorenni, spesso obbligati a subire quelle violenze proprio dai loro stessi genitori.
Svariate ricerche scientifiche dimostrano con assoluta certezza come quelle pratiche possano spingere i ragazzi al suicidio, ad atti le sionistici o all'uso di droghe. E non è difficile neppure immaginare quale trauma possa derivare da una famiglia che non si limita a non accettare i propri figli per ciò che sono, ma che addirittura li consegna nelle mani dei loro aguzzini.
Nonostante l'evidenza scientifica, pare che ile destre non si facciano grandi problemi a sacrificare la vita dei bambini in nome del loro più becero pregiudizio, motivo per cui il disegno di legge è stato affossato lunedì dalla maggioranza repubblicana. Tra i principali sostenitori di quelle violenze c'era il senatore Owen Hill, di Colorado Springs, il quale ha sostenuto che quel divieto avrebbe leso il diritto fondamentale alla libertà di parola. Ed è quello il pretesto a cui altri senatori si sono aggrappati.
Peccato che la Corte Suprema degli Stati Uniti abbia già respinto quell'ipotesi, sentenziando che il divieto a quelle pratiche violente non abbia nulla a che vedere con la libertà di parola.