Ecco come si vende la discriminazione
Avranno anche riposto le loro camicie nere nell'armadio, ma le loro anime risultano ancora contaminate da pregiudizi ed odio verso chiunque non incarni la loro concezione di quella che reputino sia la razza ariana, composta rigorosamente da eterosessuali bianchi pronti a professarsi di religione cristiana.
La libertà di opinione è un diritto, ma di certo non lo è il tentativo di fomentare l'odio verso il prossimo attraverso semplificazioni basate sulla mera ideologia. Ed è così che sul Secolo d'Italia (organo ufficiale di Fratelli d'Italia) ci si può imbattere
in articoli intitolati: "Sono gay: ecco la frasetta magica dei migranti per ottenere asilo".
Già di primo acchito, l'impressione è che si voglia cavalcare l'omofobia e il razzismo dei propri lettori attraverso un tentativo di accomunare le due cose. Ovviamente la bugia è talmente grave che a smentirla è il loro loro stesso articolo. Nonostante il paragrafo si apra con una scritta a caratteri cubitali volta a sostenere che «chi si dice omosessuale e discriminato ottiene asilo», è fra il testo in piccolo che si spiega: «il nigeriano che mostra i messaggini d’amore scambiati con il fidanzatino, il gambiano che mostra al giudice il mandato d’arresto della polizia, prova che se tornasse da dove è venuto finirebbe in galera».
Ovviamente la scelta di parlare di «fidanzatino» e non di «fidanzato» pare dettata dalla volontà di deridere la persona e togliergli ogni dignità, forse nella speranza che un lettore maldestro non si accorga della verità dei fatti: su quell'uomo pende un mandato di arresto dettato dal suo orientamento sessuale e l'Italia garantisce rifugio a chiunque sia perseguitato per motivi che nel nostro Paese non costituiscono reato.
Pare dunque una bugia anche il voler parlare di «paroline magiche» dato che il ricorrente ha dovuto presentare documenti ufficiali volti a dimostrare la reale persecuzione di cui è vittima, ma evidentemente tutto questo non pare interessare ai "giornalisti" del Secolo d'Italia.
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