Il partito di Adinolfi consegna le sue liste alla Madonna per liberare Bologna dal male


Pare proprio che il partito di Adinolfi non abbia alcun ritegno nell'abusare di Dio e della Madonna a fini propagandotici e politici. Intenzionati ad ottenere il maggior numero di poltrone, ecco che i santi vengono tirati nella mischia politica: in fondo se si convince una qualche vecchietta che è la Madonna in persona a volere che loro votino per Adinolfi, loro obbediranno.
Una reale offesa al sentimento religioso comune pare rappresentata da un agghiacciante proclamo in cui la sezione bolognese afferma di aver «consegnato le liste alla Madonna». Il tutto attraverso un messaggio politico in cui Mirko De Carli, il ciellino che da anni tenta di fare ingresso nella vita politica attraverso la sua continua candidatura in gruppi di destra.
Rivolgendosi ai suoi elettori chiamandoli «fratelli e sorelle» quasi a voler rievocare quel clima clericale che pare utile alla sua campagna elettorale, l'uomo afferma:

Ieri sera siamo saliti sino al Santuario della Madonna di San Luca per affidare l’impegno e la battaglia politica del Popolo della Famiglia alla protezione della Madre di Gesù e per testimoniare, nella sera del giorno in cui si celebra l’anniversario della liberazione di Bologna dalle truppe naziste, che non ci può essere un’autentica liberazione senza Dio. Il modo migliore per raccontarvi la potenza spirituale che si traduce in impegno ed azione civile è quello di riportarvi il discorso con cui ho aperto la fiaccolata di ieri.

Ovviamente la citazione di di Don Giussani, così come il suo discorso ben bresti finisce con l'asserire che «oggi qui per offrire il nostro impegno civile come Popolo della Famiglia alla protezione della Madonna di San Luca, affinché possa illuminare i nostri passi e guidarli verso la realizzazione del vero bene comune». E non passa molto prima che si finisca a citare un qualche cardinale omofobo per sostenere che i gay e i loro diritti sono accomunabili al nazismo, mentre solo chi inneggia ud una nuova razza ariana basata sull'eterosessualità sia gradito alla Madonna:

Facciamo tutto questo nella sera in cui si celebra la ricorrenza della liberazione di Bologna dalle truppe naziste. Perché? Perché quella libertà per cui tanti bolognesi e tanti polacchi, tanti uomini e donne di buona volontà lottarono oggi non trova più senso pieno e compiuto nella storia della città. Che cosa vuol dire ‘liberazione’ oggi? Per un giovane come me cosa significa? Oggi amiamo compiacerci nell’essere liberi da: dal volere del padre e della madre, dalle regole della società, dal sacrificio che richiede l’adesione piena e compiuta al fatto religioso. Pensiamo troppo spesso che questa sia la vera liberazione, la vera libertà sia fare ‘quello che ci pare’. Questa non è altro che una falsa libertà, l’eterna menzogna del mondo che allontana l’uomo dal suo desiderio di infinito. L’autentica liberazione non è da qualcosa ma per qualcuno o per qualcosa: solo questo amore per il prossimo rende il mondo il luogo della speranza e non della ‘sazietà e della disperazione’, per citare il Card. Biffi.

Si passa poi a sostenere che in Italia la libertà religiosa sia in pericolo. Si, esatto, in quello stato dove le leggi le fanno i vescovi e in cui il governo inventa tattiche truffaldine per cercare di devolvere i soldi della collettività nelle casse vaticane. Ma nella visione di De Carli, tutto questo è una limitazione alla libertà di chi si sente discriminato se non può discriminare il prossimo nel nome del proprio pregiudizio:

Per questo siamo qui al grido di ‘non ci può essere autentica liberazione senza Dio’. Siamo qui, davanti al quadro più bello che Dio ci abbia donato che è il cielo stellato, come tanti polacchi lo furono insieme al loro pastore Karol Wojitila nella notte di Natale del 1973 quando a Nowa Huta la Polonia comunista negò un tetto a Gesù: per il regime, nei nuovi quartieri di Cracovia non dovevano esserci chiese. Così il giovane cardinale Wojitila celebrò la messa di Natale a cielo aperto, convinto che prima o poi la nostra visione di libertà, quella a cui aspira il cuore di ogni uomo, avrebbe vinto.

Il politico non ha mancato di riportare «alcuni passi di quella indimenticabile omelia», ancora una volta sfruttando una figura religiosa per scopi di campagna elettorale. Il tutto per poi tonare a quello che appare una riflessione non certo degna di un politico di uno stato laico:

Un tetto per Gesù appunto. Oggi a Bologna esiste veramente e pubblicamente un ‘tetto per Gesù’? Esistono le mura delle parrocchie. Esistono luoghi di culto di una bellezza unica. Ma Gesù abita nelle nostre vie, trova accoglienza nelle cinema gremiti di giovani, trova cittadinanza nella quotidianità della vita di Bologna? No, ormai non più.

Non poteva mancare il sostenere ch ela colpa della fine della cristianità sia dei gay, così come si lamenta che a Bologna si tolleri che qualcuno possa avere idee diverse dalle sua. Evidente è come l'uomo prometta che imporrà Dio e la sua visione del cristianesimo a tutti, con forza e violenza:

Bologna è la città dove il crocifisso viene vilipeso durante il festival del gender, Bologna è la città dove all’Alma Mater Studiorum non si può esprimere il proprio libero pensiero perché altrimenti i collettivi studenteschi ti impediscono di parlare e di vivere in serenità e Bologna è la città dove la libertà religiosa vera e profonda dei cristiani va bene quando è politicamente orientata o quando è espressa dentro le mura delle parrocchie.

Ormai senza frani, si arriva a sfruttare persino i partigiani:

Ricordare e commemorare i tanti italiani che morirono per la nostra libertà oggi non basta. O quanto meno non è sufficiente. Per onorarli veramente dobbiamo ricordare anche i tanti militari polacchi che diedero la vita per la nostra libertà. Un popolo cristiano, cattolico che vide tra le proprie file un valoroso generale come Wladislaw Ander che combattè con queste parole nel cuore: ‘Noi soldati polacchi per la nostra e la vostra libertà abbiamo dato le nostre anime a Dio, i nostri corpi all’Italia e i nostri cuori alla Polonia’.
Noi raccogliamo questa sua testimonianza oggi e come Popolo della Famiglia saliremo fino al Santuario della Madonna di San Luca per comprendere appieno il senso della nostra missione: liberare Bologna dal male per affermare la grande Verità che rende veramente liberi. Per meno di questo di questo non avrebbe senso essere in politica.
Dinnanzi a parole simili, ogni commento appare superfluo in uno stato che dovrebbe essere laico e che dovrebbe garantire il diritto alla libertà di pensiero anche all'esterno di precetti religiosi che qualcuno vorrebbe imporre per legge.
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