La NuovaBQ attacca la Giannini e la accusa di far leggere «romanzi omosex a scuola»
È La Nuova Bussola Quotidiana ad aver pubblicato un vergognoso articolo dal titolo "La Giannini e i romanzi omosex a scuola". Il tema è il solito romanzo Sei come sei, sul quale l'integralismo cattolico ha costruito un vero e proprio castello di falsità a causa di poche righe in cui si fa riferimento ad un rapporto sessuale fra due ragazzi.
Nella Bibbia ci sono migliaia di stupri, persone che fanno sesso con animali e padri che si portano a letto le loro figlie, ma a creare scandalo nell'integralismo cattolico sono pochi passi che neppure si addentrano in particolari. Anzi, in ogni sua conferenza Gianfranco Amato legge quelle righe decontestualizzate e spera di suscitare scandalo nonostante la denuncia che presentò insieme all'associazione ProVita venne archiviata dopo che i giudici osservarono come la vicenda fosse stata manipolata ideologicamente: «I contenuti oggetto di censura -scrissero- non sono isolati e avulsi dal contesto complessivo dell'opera risultando viceversa funzionali al messaggio di sensibilizzazione al tema delle famiglie omosessuali». dacché «la natura del romanzo unitamente alla finalità di studio inducono, pertanto, ad escludere la sussistenza del reato».
In un mondo normale la questione si sarebbe dovuta chiudere lì. L'integralismo ha denunciato delle persone perché riteneva avessero sbagliato nell'insegnare il rispetto verso il prossimo e i giudici hanno deciso che non ci fosse nulla di sbagliato in tutto ciò. Ma nonostante si fossero spinti sino ad esigere il parer dei giudizi, una volta accolto un parere negativo, hanno preferito far finta di niente e continuare a sostenere le properie tesi come se quella decisione non ci fosse mai stata. Il tutto, ovviamente, proseguendo indisturbati ad utilizzare quei contenuti isolati e avulsi dal contesto complessivo.
Se la pronuncia risulta dell'ottobre del 2014, è il 25 aprile 2016 che La Nuova Bussola quotidiana è tornata a fare propaganda sulla lettura di quel libro in quel clima di continua persecuzione. L'evidenza è che questa gente non ha alcuna argomentazione e non cede facilmente le bugie su cui ha creato intere storie che potessero risultare utili alla loro azione politica. Con toni ideologici, sostengono:
Un paio di anni fa al liceo romano Giulio Cesare scoppiò il caso “Sei come sei”. Un romanzo di Melania Mazzucco in cui vi sono narrate esplicite scene di sesso omosessuale. Eugenia Roccella, Raffaele Calabrò, Barbara Saltamartini e Alessandro Pagano proposero allora una interrogazione parlamentare per chiedere spiegazioni al Ministro dell’Istruzione Giannini.
Si passa poi a raccontare una versione errata e falsa della vicenda. Tenendo conto di come il libro fosse incluso in una lista di letture consigliate per le vacanze di Natale, difficile è comprendere come si possa sostenere che gli alunni siano stati «obbligati» a lettere il romanzo. Ma si sa che la propaganda non tiene mai in considerazione la verità se serve forgiarla a proprio uso e consumo per raggiungere i propri scopi.
Sostenendo che i ragazzi debbano legge solo libri che hanno almeno cent'anni e che quelle due righe siano esplicite (ma, giusto per intenderci, lì non si parla manco di forme e basterebbe solo quello a far comprendere che non si tratti di un testo esplicito). Eppure si sostiene che:
“Nelle prime classi del ginnasio (frequentate quindi da studenti minori di sedici anni), gli allievi – spiegarono i quattro parlamentari- sono stati obbligati a leggere un romanzo, dal titolo ‘Sei come sei’ della scrittrice Melania Mazzucco, nel quale sono descritte con crudezza di linguaggio scene esplicite di sesso”. Un testo che “non può essere annoverato tra i classici della letteratura fatti leggere nelle scuole italiane accanto ad opere del livello della ‘Divina Commedia’, dei ‘Promessi Sposi’, dell”Iliade’, dell”Eneide’, dell”Odissea’ o di opere contemporanee di indiscusso valore letterario”. Nel libro si indaga ”il tema dei rapporti sessuali tra ragazzi dello stesso sesso trattato con crudezza di immagini ed un linguaggio particolarmente sguaiato” e “il delicato tema della procreazione assistita per coppie omosessuali trattato in termini che appaiono grossolanamente brutali”. Inoltre la scelta di adottare questo romanzo sarebbe avvenuta violando ”il diritto di priorità nella scelta di educazione da impartire ai propri figli”, e quello della ‘corresponsabilità educativa’ “previsto dalle ‘linee di indirizzo sulla partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa’, diramate dal ministero dell’Istruzione”.
Un lungo discorso creato sulla base di virgolettati che neppure citano le frasi nella loro interezza, buttato lì solo per sostenere una cosa molto semplice: l'integralismo esige che i ragazzi non conoscano certe tematiche e che siano istruiti a ritenere che solo l'eterosessualità sia giusta ed accettabile. Sia mai che diventino persone per bene e la smettano di votare Giovanardi sulla base della sua promessa di maggiori discriminazioni per gay e lebiche!
L'articolo passa poi a lamentare come la Giannini abbia confermato quanto sostenuto dalla scuola, dalla società civile e dai giudici stessi, ossia che non c'era nulla di male nella lettura di quel bellissimo romanzo e che l'autonomia dei genitori non significa che ogni singola persona possa decidere che cosa debba essere detto ai figli. Non è che basta citare frasi avulse da un qualche trattato per poter sostenere che non si voglia che il figlio conosca la matematica o per chiedere che gli sia insegnato che è la Terra a girare attorno al Sole.
Ma nella classica lettura ideologizzata de La Nuova Bussola Quotidiana, ecco che la scuola viene mostrata come una minaccia se non indottrina all'odio i minori. Scrive il sito integralista:
Dunque parrebbe che abbia ragione la Giannini e torto tutti coloro che rimasero indignati per il caso “Sei come sei”. Infatti se i criteri per accettare un testo da usare a scuola sono il rispetto delle procedure del Miur e la partecipazione nella decisione di tutti i soggetti coinvolti (insegnanti, famiglie, studenti) casi come quello che ha interessato il romanzo della Mazzucco potranno moltiplicarsi. I criteri di cui sopra sono infatti gli stessi che hanno portato molti Stati a varare leggi contro l’uomo, leggi che hanno rispettato il principio di validità – cioè il rispetto delle procedure formali –e il principio democratico– cioè il voto proveniva da rappresentanti del popolo. Ma questi criteri non ci assicurano sulla bontà del contenuto nè delle leggi, nè dei programmi scolastici. La risposta della Giannini quindi è inappuntabile sotto il profilo formale, ma non sotto quello sostanziale. In altre parole al di là del rispetto delle regole –asserito dal Ministro– rimane il fatto che quel romanzo elogia l’omosessualità e sbatte in faccia a dei minori il suo lato più volgare e scurrile. E questo, in ipotesi, non può essere cancellato da nessuna alzata di mano, nemmeno da quella di tutti i genitori del Giulio Cesare.
Ormai è una vera e propria aggressione alla scuola e alla democrazia. Se lo stato continuerà a tacere dinnanzi a quella che il Miur ha definito «una truffa culturale», c'è solo da chiedersi quanti ulteriori danni potranno causare questi giornali. In Italia esistono regole precise che devono tutelare i cittadini ed è ora che i cittadini siano tutelati dagli imbonitori che cercano di trarre profitto dalla vendita dell'odio.