Los Angeles: padre uccide il figlio perché gay
L'ennesima storia di violenza ci giunge dagli Stati Uniti, dove l'omofobia ha spinto un padre ad uccidere quel figlio che secondo natura avrebbe dovuto difendere. Ancora una volta si è dinnanzi allo scenario della violenza che i vari Gandolfini e Brandi auspicano nella loro legittimazione dell'odio.
Amir Issa, di soli 29 anni, era più volte stato minacciato dal padre a causa del suo orientamento sessuale a lui poco graditi. Secondo gli inquirenti non ci sarebbe alcun dubbio sulla causa omofobica dell'omicidio, anche se la ricostruzione non è ancora del tutto chiara.
Il corpo del giovane è stato rivenuto nella sua casa di North Hills, a Los Angeles, insieme a quello della madre. Il padre del giovane ha raccontato che la moglie è stata uccisa dal figlio e che lui lo abbia a sua volta ucciso con la sua pistola per legittima difesa dato che il ragazzo lo avrebbe minacciato con un coltello. Eppure questa ricostruzione pare non convincere per nulla gli investigatori: la CNN da per certo che l'omicidio del figlio sia reputato un crimine omofobico, mentre non è ancora chiaro se l'uomo sia indagato anche per la morte della moglie.
È stato determinate nelle indagini un video pubblicato alcuni mesi fa su Facebook dalla vittima, nel quale si vede il padre che lo etichetta come «pervertito» e che gli dice che sarebbe dovuto essere castrato. Difficile è non notare come nelle immagini la madre dorma sotto un enorme crocefisso, quasi a mostrare come il fanatismo religioso possa essere stata la causa scatenante di tutto quell'insensato odio verso proprio figlio.
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