Se preferisci il panettone, devi pretendere una legge che impedisca agli altri di poter mangiare il pandoro
È una tale Maria Novella Bardazzi raccontare quello che sostiene abbia appreso da una conferenza del solito Gianfranco Amato tenutasi a Prato il collaborazione con Maria Nincheri Kunz (presidentessa dei medici cattolici pratesi) e a Marisa Cacialli (del club politico Forza Silvio legato a Forza Italia). E la raccapricciante immagine che vede in apertura è proprio quella da lei scelta per il suo pezzo.
L'articolo afferma che la Kunz:
ci ha permesso di capire come sia impostata la società e la risposta è che tutto ruota in funzione dell’essere umano e delle necessità che egli avverte in quel momento quindi tutto cambia e si plasma sulla base dei valori in quel momento ritenuti imprescindibili. E quali sono i valori cui attualmente aspirano in tanti e che vogliono essere riconosciuti a pieno titolo? È l’avvocato Amato a dircelo con una semplice parola: gender. Si ma cosa significa gender? Nient'altro che la percezione di sé come maschio o femmina o in una condizione non ben definita.
Gettate le basi di teorie strampalate che vengono proposte come una verità rivelata, il candidato politico del partito di Adinolfi avrebbe poi spiegato sia da ritenersi una minaccia anche solo l'ipotesi che una persona possa essere accettata per come è. L'imperativo è chiaro: una persona non è libera ma deve adeguarsi ad etichette che altri hanno deciso per lui. Ed è su queste basi che l'autrice dell'articolo aggiunge:
Ecco allora che si fa strada un nuovo concetto: quello del gender fluid secondo il quale si è liberi di sentirsi uomo un giorno e il giorno dopo donna oppure addirittura si può cambiare anche idea più volte nell’arco della stessa giornata. Il movimento gender fluid è talmente dirompente tanto che è stata creata perfino una bandiera per coloro che si sentono in linea con questo stile di vita e la bandiera è volutamente multicolor poiché ad ogni colore corrisponde un genere: uomo, donna, nessuno dei due o entrambi.
Ovviamente insieme a questa filosofia di pensiero è arrivato subito anche un certo buisness dato che sono stati creati gadget come magliette, tazze, orologi recanti i colori della bandiera e tutto ciò ci è stato mostrato dalle immagini che noi presenti abbiamo potuto osservare sulla parete.
Per carcere di sostenere questa ricostruzione ideologica (volta unicamente a contrastare il dirotto all'esistanza chiunque non rientri negli specifici canoni della più completa eterosessualità) arrivano anche presunte testimonianze:
L’aspetto più allarmante non è tanto lo scopo di lucro che fomenta questa ideologia per un ritorno personale, quanto il fatto che c’è chi si è fatto togliere gli organi genitali per essere neutro, come una ragazza che in America si è fatta asportare seno ed utero per non essere né questo né quello o tutti e due.
Così su due piedi pare quasi si stia parlando di un transessuale, anche se la formulazione pareva volta a indicare quella persona come un alieno. Interessante è anche come tutte queste presunte "testimonianze" si basino sempre e solo si casi isolati provenienti da un qualche paese straniero, un po' come se bastasse prendere un fatto pittoresco per sostenere che sicuramente quella sia un'idea condivisa e diffusa.
Se dovessimo prendere per buona questa tesi, gli eterosessuali non dovrebbero spostarsi perché il caso di Lorena Bobbit dovrebbe testimoniare inequivocabilmente che tutte le mogli eterosessuali evirano i mariti durante il sonno.
Sempre proseguendo su una line popuulista, si giunge a sostenere che l'orientamento sessuale non sia una parte della persona, ma un qualcosa che si può deliberatamente scegliere sulla base dell'emulazione:
Chi si fa portatrice indiscussa di questo pensiero è Miley Cyrus che, comparendo su riviste come Elle, Marie Claire e Grazia, ci parla a favore della fluidità sessuale e a farci impensierire è il fatto che la nota star sia seguita da un’orda di piccoli fan che potrebbero imitarne gli atteggiamenti.
Anche qui è facile dissentire. Se l'emulazione potesse modificare in un qualche modo l'orientamento sessuale e l'identità di genere, com'è possibile che queste varianti esistessero anche nei periodo in cui non c'erano modelli da emulare?
Eppure Amato pare convinto che l'orientamento sessuale possa essere insegnato, motivo per cui ci sarebbe da pensare che lui reputi di essere eterosessuale solo perché nessuno gli ha mai detto che poteva andare a letto anche con altri uomini. Il tutto, peraltro, con teorie poco convincenti riguardo agli scopi:
Come detto in precedenza c’è anche un interesse economico dietro a tutto ciò poiché l’uomo e la donna sono liberi di comprare al tempo stesso rossetto e rasoio per la barba quindi si raddoppia la domanda da parte dei consumatori.
Peccato che anche qui il ragionamento si smentisca da sé: se si sostiene che una donna non comprerà più gonne perché saranno gli uomini a farlo, in che modo questo dovrebbe spostare il mercato? In fondo si rimarrà sempre dinnanzi ad un unico capo venduto... E quanti rossetti andrebbero venduti per rifarsi delle spese necessarie a quello che viene descritto come un oscuro piano di "omosessualizzazione" del mondo? Non sarebbe forse più economico puntare sull'introduzione di nuove tendenze, un po' come quando di iniziarono a proporre prodotti cosmetici anche agli uomini?
Si passa poi ad illustrare quelle che sarebbero le "prove" definitive fornite da Amato alle sue tesi. L'autrice dell'articolo afferma:
Un’altra slide ci ha mostrato una barbie con la Barba (perdonate il gioco di parole) per far abituare le bambine alla fluidità.
Si punta sul voler impartire l’educazione gender già negli asili perché è quella l’età in cui il carattere viene formato ed ecco che i bambini vengono fatti travestire da bambine e viceversa.
Purtroppo non c'è modo di sapere quale sarebbe la "Barbie barbuta" che Amato sostiene sia stata creata per insegnare la transessualità ai bambini. Sul sito della Mattel quel modello non esiste e il timore è che possa trattarsi di un celebre fotomontaggio che si era diffuso in Internet qualche tempo fa, nella quale una finta Barbie aveva la barba alla Conchita Wurst.
Riguardo alla bufala dell'asilo in cui dei bambini sarebbero stati costretti a vestirsi da bambine, ormai si sono sentite tutte le testimonianza possibili. Genitori, bambini, sindaci e insegnanti confermano come quella non fosse altro che una folle fantasia generata da un unico genitore (che peraltro ha acquisito notevole potere politico nei gruppi integralisti grazie a quel racconto). Eppure è ormai da anni che quella bugia viene spacciata per una verità, riprova di quanti pochi appigli debba aver questa gente per rendere credibile la loro teoria.
La chiusura è da pelle d'oca. L'autrice scrive:
Riassumendo in modo conciso ed efficace il concetto gender è questo: il mondo è senza regole e i desideri diventano diritti quindi sii ciò che senti di essere fino a quando ne hai voglia e poi cambia. E come direbbero gli antichi filosofi greci panta rei: tutte le cose scorrono.
Un'ipotesi a cui viene opposta un'ideologia ben può drammatica: la teoria di Amato è che le persone siano sbagliate se diverse da lui, così come viene chiesto a gran voce che la legge imponga modelli culturali basati su quello che lui sostiene sia il modo giusto di essere. Ogni liberà e ogni differenza devono essere annullate e contrastate, nonostante non sia chiaro in che modo da libertà altrui dovrebbe creare problemi alla loro vita. È un po' come se una persona preferisse il panettone e pretendesse che la vendita di pandori sia vietata per legge...