Cascioli: «La Rivelazione dice che bisogna escludere i gay da qualsiasi riconoscimento pubblico»


All'interno della sua incessante attività volta ad alimentare odio e violenza contro le persone gay, La Nuova Bussola Quotidiana ha pubblicato un articolo in cui sostiene la necessità di impedire che gli omosessuali possano essere accettati dalla società.
Asseriscono così che «quello gay non non è un movimento per i diritti ma l’espressione di una ideologia che vuole cambiare la percezione sociale dell’omosessualità. Come psicologia e magistero della Chiesa abbiano sempre riportato al dato della realtà: rispetto e accompagnamento delle persone nella consapevolezza di una ferita all'origine». Ma quello che risulta un vero e proprio insulto è per loro il punto di partenza per sostenere che quella posizione sia troppo inclusiva: «Il rispetto e l’accoglienza di ogni persona, qualunque sia la sua condizione, è sacrosanto ma non significa accettare e passare per buono qualsiasi comportamento o tendenza. Si tratta di due livelli diversi».
Ovviamente per «comportamento» si intende il vivere la propria sessualità sulla base di un orientamento sessuale naturale come l'omosessualità, da loro rivisitata in una chiave in cui si cerca di spacciarla quasi per una scelta dell'individuo.

In quella chiave in cui Dio diviene la giustificazione ad ogni persecuzione e violenza, si passa ad asserire che i preti che non condannano le persone sulla base delle loro caratteristiche siano in gravissimo errore:

Il punto è che è ormai palese che una parte importante del mondo cattolico che conta, pur senza dirlo troppo esplicitamente, considera superato il Catechismo e si comporta di conseguenza. C’è chi lo fa da militante e chi – per conformismo o per vigliaccheria - si limita a seguire il pensiero unico dominante. Ma se il dato della Creazione – Dio creò l’uomo, maschio e femmina li creò (Gen 1,27) - non vale, allora non c’è più il fondamento su cui poggia la centralità della famiglia naturale nella società. Se il comportamento omosessuale viene considerato normale, naturale, è chiaro che si farà fatica a trovare le ragioni per cui debba essere loro negato il riconoscimento delle unioni civili e financo del matrimonio. Anzi, si sosterrà la positività delle unioni civili e, presto o tardi, si arriverà a considerare anche il vero e proprio matrimonio (esattamente come è successo alle confessioni protestanti).

Interessante è notare sino a che punto possa spingersi il fanatismo di chi cita la Genesi per condannare i gay, forse dimenticando che i gay sono uomini e le lesbiche sono donne. Inoltre se la Bibbia dovesse davvero essere letta letteralmente come loro dicono, ci potrebbero gentilmente spiegare in quale modo Caino ed Abele avrebbero dato seguito alla stirpe umana?
Poi, sempre alludendo a motivazioni pseudo-religiose, si arriva a sostenere che non basta discriminare i gay ma bisogna negare loro ogni riconoscimento civile e giuridico. Il tutto, ovviamente, dicendo che sia proprio Dio a volere tutto quel male:

Bisogna essere realisti: anche una parte consistente di chi ha promosso il Family Day non avrebbe grandi obiezioni se ci fosse il riconoscimento di unioni civili chiaramente distinte dall’istituto del matrimonio (quindi lasciando da parte anche il discorso figli). Eppure se si ritiene corretto il Catechismo e il magistero della Chiesa sul punto, nessun riconoscimento del genere può essere avallato. La Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede del 2003 (Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali), che esclude la legittimità di qualsiasi riconoscimento pubblico, da questo punto di vista è in perfetta continuità con la Lettera sulla cura pastorale delle persone omosessuali, pubblicata nel 1986 dallo stesso dicastero.
Ma qui appunto bisogna essere chiari: noi crediamo che questi documenti descrivano esattamente la realtà umana, la quale corrisponde al dato della Rivelazione. Molti pastori invece non lo credono più e insegnano tutt’altro. Ciò che accade in politica, anche tra i cattolici, è la conseguenza di questa confusione in cui anche la Chiesa è immersa.

L'articolo è stato pubblicato a firma di Riccardo Cascioli, direttore de La Nuova Bussola Quotidiana, il quale non si sottrae dall'attaccare il direttore di Avvenire per aver osato sostenere che la violenza e la ritorsione non siano atteggiamenti cristiani. Attribuendo al Family day un ruolo nella rivelazione divina, Cascioli scrive:

Pare inevitabile che chi pretende di “correggere” la Rivelazione non riesca più a trattenersi nel suo delirio di onnipotenza. Ce ne ha dato una prova ieri il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, trasformatosi in novello inquisitore. Rispondendo ad alcune lettere (clicca qui), quasi tutte puntate contro il portavoce dei Family Day Massimo Gandolfini, si è sentito in dovere di scomunicare lui e tutti quelli che si mobiliteranno per il “no” alle riforme costituzionali. Si possono legittimamente avere opinioni diverse su riforme e modalità di presenza, ma per il direttore di Avvenire «i cattolici non sono quelli del “ve l’avevo detto” e neanche quelli del “ci ricorderemo”». Curioso che proprio coloro che «nessuno è escluso dalla Chiesa», poi siano i primi a dirci «tu non sei cattolico»: senza averne autorità e mentre si fa a pezzi il Catechismo.
2 commenti