Dai media cattolici, Massimo Gandiolfini chiede l'intervento di Mattarella contro le unioni civili
C'è da chiedersi se la Chiesa Cattolica non sia ormai morta, perché pare davvero inaccettabile vedere come i media vaticani abbiano aletto Massimo Gandiolfini quale nuovo leader. Dai servizi giornalistici della TV dei vescovi sino alle interviste radiofoniche di Radio Vaticana, è a lui che viene affidato il compito di fare finto vittimismo dopo il fallito tentativo di affossare la legge sulle unioni civili attraverso il più vile ostruzionismo.
Dinnanzi alle migliaia di emendamenti che offendevano la dignità umana con insulti omofobi e scherzi di cattivo gusto, ai cattolici viene raccontato a reti unificate che «c'erano tanti emendamenti che dovevano essere presi in considerazione anche nel merito, e che potevano modificare la legge in senso decisamente virtuoso, in maniera da tutelare i diritti delle persone e dell’unione civile, senza per questo renderla un simil-matrimonio. Questa è anche una delle ragioni per la quale ci stiamo appellando al presidente della Repubblica, perché valuti con estrema attenzione e rigore i profili di incostituzionalità».
Ovviamente è buffo che Gandolfini dia per scontato che l'introduzione di distinguo volti a creare differenze fra i cittadini sulla base delle loro caratteristiche naturali fosse un qualcosa di positivo, così come è tutta sua l'idea che la sua battaglia sia atta a «una battaglia per i diritti del bambino a non essere "programmato orfani di madre o di padre e non contro i diritti della persone». Curioso che si sostenga che per raggiungere tale obiettivo sia necessario prendere famiglie già esistenti e negare ogni tutela giuridica ai figli da parte di uno dei loro genitori. In che modo il rendere orfani i figli possa tutelare i bambini è un concetto che l'integralismo non ha ancora spiegato, spesso preferendo ricorrere a slogan populisti che non entrano mai nella realtà dei fatti.
Gandolfini sostiene anche che il governo abbia «impedito il dialogo»,a che se pare difficile potesse esserci un qualsiasi dialogo con gente che è scesa in piazza per dirsi contrari «senza se e senza ma» a qualuneue equiparazione di diritti verso famiglie a cui si chiedevano fossero riconosciuti solo diritti individuali al fine di negare qualunque dignità alla loro unione.
Radio Vaticana sostiene anche che «L'impegno contro la deriva antropologica e la difesa di più piccoli è stato incoraggiato anche dal recente colloquio che Gandolfini ha avuto con Papa Francesco» e il leader integralista non ha esitato a sostenere che «Il Papa ha definito ancora una volta l’ideologia gender, che è al fondo di tutto questo, una ‘colonizzazione ideologica’, e soprattutto l’importanza di difendere il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre. Per cui ci sentiamo, insieme a tutti gli amici del Comitato, ancora più motivati ad andare avanti su questa strada».
Nel nome del Papa, dunque, Gandolifini lancerà una campagna contro Renzi, promettendo che la sua gente farà «un grande lavoro, casa per casa, per fare presente le nostre istanze».