Mario Adinolfi vuole i tuoi soldi in cambio di odio
Dammi i suoi soldi e io cercherà di discriminare la gente che non ti piace. È più o meno questo il messaggio contenuto in un appello lanciato in rete da Mario Adinolfi. Nonostante il codice deontologico prevede che un giornalista non possa far uso della carta stampata per trarne un vantaggio personale, Mario Adinolfi continua a sfruttare il suo "giornale" per promuovere la sua candidatura politica. E lo fa con messaggi al limite del tragicomico. Forse non avendo capito bene che i suoi due matrimoni gli garantiscono la irreversibilità, scrive:
La firma sulla legge incostituzionale che dà tutti i diritti a 7.513 coppie omosessuali conviventi (dati Istat) negandoli a oltre un milione di coppie di fatto eterosessuali, è l'apertura de La Croce di oggi. Mattarella non è Baldovino e i cattolici eletti negli schieramenti di centrodestra e centrosinistra (alcune centinaia) si piegano al volere di cinque eletti lgbt presenti tra Camera e Senato. La stagione dei "cattolici presenti come lievito" in tutti i partiti si chiude dimostrando l'irrilevanza di questa formula e la necessità di un soggetto come il Popolo della Famiglia indisponibile a negoziare sui principi non negoziabili. Su cui si può vincere. La Croce di oggi ha in prima pagina la notizia che in Oklahoma è stato vietato l'aborto. Cambiare si può. Sostieni La Croce.
Se probabilmente le cliniche illegali dell'Oklahoma inizieranno a fare affari d'oro grazie al bigottismo di chi è convinto basti vietare qualcosa per sentirsi la coscienza a posto anche se probabilmente si è aggravato il fenomeno, credibile è come quest'uomo possa riempirsi la bocca e sparlare a nome dei cristiani mentre sta attuando una campagna basata su mere falsità. E se le coppie gay sono davvero così poche come dice, perché mai la sua unica priorità è impedire che possano avere diritti? E in nome di cosa così poche persone dovrebbero creare un dissesto pensionistico come sono soliti dire?
Farebbero certo miglior figura a dire che odiano i gay piuttosto che rendersi ridicoli non scuse assurde che contrastano fra di loro...
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