Quei gruppi d'odio che infestano la società
Passano le loro giornate a dire che unioni gay sarebbero «sterili, deviate e contro natura». Asseriscono che l'omosessualità sia una malattia e che l'orientamento sessuale «non dipende dalla natura ma dipende dalla volontà. Cambiare si può e si deve». Sono quei gruppo vicini a Forza Nuova che spopolano sui social network per promuovere la violenza contro gay e lesbiche.
Si sostiene che l'Unesco voglia rendere gay il 50% della popolazione entro i prossimi vent'anni, si afferma che sono gli etero ad essere discriminati perché possono avere la reversibilità solo se si sposano. Si arriva persino a sostenere che i diritti dei gay offendano chi «si sente a disagio a dover essere continuamente toccato nella sua intimità di persona eterosessuale».
Oltre all'insulto e alla paura, i promotori di queste pagine puntano molto anche sulla disinformazione basata nel presentare false teorie che nessuno ha mai ipotizzati. Si pubblicano immagini di bambini in tutù rosa e si sostiene che qualcuno li obbligherà a vestirsi tali, magari sfoderando slogan assurdi come: «nessuno è nato con un gender, ognuno nasce con un sesso biologico». Peccato che il termine «gender» sia una loro fantasia che nessuno ha mai teorizzato (ben altra cosa è l'identità di genere, la quale dovrebbe essere analizzata con un minimo di serietà è non certo liquidata con frasette fini a sé stesse).
A motivare questi gruppi troviamo sempre le solite realtà, come La Nuova Bussola Quotidiana o ProVita Onlus, in quel connubio in cui la loro propaganda si fonde con quella dei gruppi neonazisti. Ma grave, gravissimo, è come questa propaganda d'odio possa attingere anche da frasi ingiuriose ed offensive pronunciate da prelati e vescovi.
Orbene, nei giorni scorsi la polizia postale ha denunciato per apologia del fascismo l'autore di una pagina Facebook inneggiante a Mussolini, provvedendo ad indagare tutti gli utenti che si erano iscritti. Ma è davvero possibile che esitano pene per chi inneggia l fascismo e non per chi lo sta alimentando e riportando in vita? Serve davvero la faccia del duce o dovrebbe bastare il riproporre il suo pensiero e i suoi distinguo per poter interessare la Procura?
In fondo nessuno chiede nulla di troppo complicato: si tratta solo di appurare il movente che sta dietro la pubblicazione di una simile sfilza di offese e, qualora fosse essere appurato che a muovere le loro azioni ci fosse solo menzogna volta al alimentare la violenza contro una parte della popolazione, si chiede che la legge venga messa in atto per quanto riguarda i crimini d'odio.