Ecco sino a che punto si può spingere la crudeltà dei gruppi omofobi
#FermiamoLaLobbyGay e #Cancelliamoli. Sono questi i due hashtag con cui la pagina di istigazione all'odio omofobo denominata "No alla legge Cirinnà" ci mostra fino a che punto possa spingersi la crudeltà degli omofobi. È con profonda gioia nel poter calpestare la memoria di 50 vittime che si sono soffermati su alcune illazioni che potrebbero far pensare che il killer di Olrando fosse un gay represso. Ma per loro la notizia è una verità rivelata, al punto che scrivere:
Era uno di loro e hanno accusato Adinolfi di essere il mandante delle stragi. E pensare che Scalfarotto e Fabrizio Marrazzo di Arcigay chiedevano leggi speciali contro l'omofobia. Vergogna
Insomma, dopo giorni e giorni che i social network sono costellati di messaggi di gente che inneggia al killer e che lo ringrazia per aver ucciso quei ragazzi, sostengono che un dettaglio irrilevante dovrebbe cancellare le colpe di chi fomenta odio sulla base di un pregiudizio, arrivando sino ad assolvere una delle menti del movimento omofobo italiano (anche se il realtà Adinolfi è solo un frontman che vale meno di zero all'interno delle vere lobby omofobe, ndr).
Ed ovviamente le "leggi speciali" non sarebbero altro che l'estensione della legge Reale.Mancino che già oggi difende alcuni gruppi sulla base della religione, etnia, colore della... ma non orientamento sessuale!
In un altro messaggio scrivono:
La notizia ha del clamoroso. Omar Mateen, il militante dell'Isis che ha ucciso quasi 50 persone a Orlando, in Florida, era uno che frequentava le chat Lgbt. A confermarlo un suo ex compagno di college, che subì delle avances nel 2006. Non solo. Mateen amava gli incontri al buio, pratica molto in voga anche nei locali Lgbt italiani. Insomma, la lobby Lgbt ha fatto di tutto per sostenere che l'attacco terroristico fosse di matrice omofoba, ma la verità è venuta alla luce. Vi consiglio di condividere perché i mass media stanno insabbiando la notizia alla velocità della luce. E pensare che Scalfarotto, Arcigay e altre lobby stavano chiedendo leggi speciali a loro tutela. Già, avrebbero bisogno di leggi speciali per tutelarli da se stessi. Ora ci aspettiamo che i militanti Lgbt chiedano scusa a Mario Adinolfi, accusato di essere il mandante della carneficina di Orlando.
Al di là di come sia curioso il loro volersi aggrappare all'idea dell'Osis come nella speranza di poter invocare lo sterminio di tutti i mussulmani, sostengono anche che un gay sposatosi due vole, padre di una bambina e represso per motivi religiosi sarebbe divenuto un killer per colpa del suo orientamento sessuale e non per il clima di omofobia che lo ha ridotto ad una vita non vissuta.
A voler fare un esempio concreto, un uomo che ha rinnegato la sua sessualità, si è sposato ed ha fatto una figlia per compiacere l'integralismo cattolico è Luca Di Toilve. davvero vogliono sostenere che se Di Tolve perdesse la testa ed ammazzasse 50 persone, la colpa sarebbe della sua omosessualità e non di quell'Adinolfi che l'ha esibito come un trofeo durante i suoi convegni omofobi? Davvero si sostiene che una religione che cerca di convincere i suoi seguaci che la natura di alcune persone debba essere additata come "peccaminosa" o "contro natura" non abbia colpe?
Interessante è anche la dialettica, volta a sostenere che le avances si «subiscano» se provenienti da un gay o il sostenere che qualcuno abbia indicato Adinolfi come mandante della strage e non come esponente del pensiero d'odio che ha creato quella carneficina. Ovviamente nessuno pensa che il killer abbia letto il suo messaggio che invitava a «prendere i fucili» contro i gay, ma tutti si sono domandati quale possano essere le conseguenze di chi invita a compiere atti che qualcun altro ha reso reali. Ma al solito l'integralismo gira le sue carte al fine di creare una realtà fittizia che permetta il prosperare dei loro proclami.
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