Facebook chiude un gruppo omofobo. Ora la Procura si occupi dei rimanenti
Facebook ha rimosso la pagina d'odio denominata "No ai matrimoni gay in Italia" così come ha finalmente rimosso uno degli innumerevoli insulti quotidiani che la comunità lgbt subisce dal gruppo "Nelle note" (vicino al patito di Adinolfi e alla Manif Pour Tous).
Ma quella che potrebbe sembrare una buona notizia è in realtà un fatto assolutamente ininfluente. Se "Nelle note" continua tranquillamente a pubblicare insulti anche dopo essersi gongolato per la visibilità ottenuta quando quasi tutti i quotidiani hanno mostrato la vile vignetta in cui si divertivano a sostenere che il ministro Boschi avesse la faccia come il sedere, basta consultare il sito di "No ai matrimoni gay in Italia" per notare come tutti gli altri gruppi del loro network d'odio siano ancora attivi. A loro sono infatti riconducibili tutta una lunga serie di pagine Facebook legate alla promozione dell'omofobia.
Dato che il sito di riferimento ha un dominio di secondo livello, è possibile appurare come risulti dominio del registrato da un tale Davide Lui, presumibilmente quel Davide Loi che su Facebook si presenta con un un simbolo di Forza Nuova e un curriculum da militante anti-gay.
A giudicare dai gruppi seguiti, si deve presumere che si sia dinnanzi ad una persona che non abbia altri interessi che non siano l'omofobia e il neofascismo. Nell'elenco troviamo Forza Nuova, Front National, Roberto Fiore, Lotta Studentesca, Sentinelle in Piedi, No alla legge Scalfarotto, Giuristi per la vita, Avvocato Gianfranco Amato, Manif Italia, Padre Gabriele Amorth, No Ai Matrimoni Gay, No alla legge Cirinnà, Riscatto Nazionale, Alleanza Parentale, Vladimir Putin Italian Fan Club, Nelle Note, Subito una legge contro la propaganda gay a scuola, Ex Gay World, Unione Cristiani Cattolici Razionali, Imola Oggi, Lo sai, Italia Cristiana, Tempi Web, Azione Katéchon, Notizie Provita e Christus Rex. Tre la amicizie ci sono invece nomi noti dell'omofobia, come Alida Vismara (la casalinga svizzera che vuole "curare" i gay) o Sergio Landi (vicino alla Manif Pour Tous). Ma ci sono anche altri profili con il nome di Davide Lui, come quello legato al sito nazionalista "Riscatto Nazionale". Una semplice verifica incrociata dei domini ci permette di sapere che il sito di promozione dell'omofobia e il sito nazionalista sono stati registrati dalla stessa identica persona.
Se il profilo omofobo preferiva personaggi anti-gay, nel secondo le amicizie sono direttamente persone che si fanno fotografare mentre vegliano dinnanzi alla tomba di Mussolini.
L'ultimo post pubblicata è un articolo dal titolo "Spaccia di fronte alle scuole: marocchino linciato e massacrato dai genitori" a cui seguono commenti entusiasti come «Ben fatto!», «Benissimo... Queste sono le notizie che mi piacciono particolarmente tanto», «Fatto bene così impara». L'improbabile fonte della notizia è uno di quei siti che cerca di guadagnare soldi attraverso lo spaccio di razzismo (qui uno screenshot che mostra come la venga notizia affogata nella pubblicità in una cornice che non pare certo garanzia di affidabilità). Nel testo si racconta con soddisfazione come il 24enne sia stato malmenato perché spacciava dinnanzi ad una scuola, sostenendo che poi i genitori dei bambini gli abbiano provocato «qualche frattura e ferite in svariate parti del corpo».C'è pure una fotografia del ragazzo che testimonierebbe la giusta violenza che gli sarebbe stata inflitta.
Una ricerca sulla fotografia ci porta ad altri siti razzisti in cui curiosamente il ragazzo inizia ad avere 22 anni e si dice che sia stato picchiato perché spacciava in un oratorio. Ma forse più credibile è l'articolo del 10 agosto 2009 pubblicato da IlMattino.it, in cui quella fotografia è legata ad un pezzodal titolo "Salerno, marocchino pestato a sangue «Via da qui gli stranieri»". Esatto, l'immagine di una vittima di razzismo che è finita all'ospedale dopo un pestaggio è stata usata per promuovere il razzismo attraverso racconti falsi volti a legittimare la violenza verso gli stranieri (qui la ricostruzione fatta da Bufale.net). Il tutto forse sperando che la vittima, immigrata, non avesse i soldi per sporgere denuncia per diffamazione.
Insomma, l'Italia è il Paese con il più alto tasso di analfabetismo d'Europa e l'uso di notizie false appare un'esca sin troppo funzionante per chi non verifica le fonti ma cerca solo legittimazioni al proprio odio. Ed è questo che viene venduto sia in versione razzista che in versione omofoba da gruppi organizzato vicini a partiti politi che hanno una gran convergenza ad alimentare disinformazione ed odio contro i gruppi sociali vittime della loro persecuzione.
Tornando al network di gruppo omofobi, gli autori hanno già provveduto ad attivare la pagina di riserva che era stata predisposta in vista di una probabile penalizzazione (prova di come sappiano bene che le loro affermazioni siano insulti e non certo opinioni). In quel contesto ci si diverte ad ipotizzare che i gay possano organizzare un pride laddove verrebbero uccisi e gettati dai tetti, trovando così divertente quell'idea da riproporla ciclicamente. Si fanno facili generalizzazioni nel sostenere che i giudici che riconoscono una stepchild adoption a due donne stiano togliendo un fantomatico padre al bambini, ben sapendo che in realtà non è certo negandola che salterà fuori un genitore che non c'è. Ed ancora, si insultano i gay dicendo che un loro bacio a loro faccia *****, si dice che una transessuale non debba essere assolutamente ritenuta donna, si afferma che i gay siano da ritenersi persone anormali o si dice che lo stato dovrebbe preoccuparsi di dare soldi agli etero al posto di preoccuparsi dei gay (forse ignorando che basterebbe smettere di lodare Bagnasco per la sua omofobia e chiedergli il pagamento di quelle poche tasse dovute dalla curia, e già ad oggi avremmo più di 400 milioni di euro da investire nel sociale nella sola città di Roma).
Ci sono poi i messaggi politici, come quelli che ripropongono gli slogan di ProVita per attaccare la laicità di Renzi o si afferma che «il solo e unico partito» da votare sia quello fondato da Adinolfi ed Amato.
A tempo perso non manca l'organizzazione di raid per cercare di chiudere la bocca ed impedire la libertà di espressione a chi la pensa diversamente da loro, ovviamente sena mai dimenticarsi di fare vittimismo se qualcuno segnala i loro insulti.
A coronare il tutto il post che viene messo in evidenza, volto a segnalare quella che viene definita come «una pagina amica». Seguendo il link si si viene accolti da una fotografia del duce e alcuni messaggi a sostegno di Casa Pound. La pagina passa poi a sostenere che un carabiniere possa uccidere chi vuole, si inneggia a Putin come nuovo capo dell'Europa in qualità di massima espressione della cristianità, così come a Papa Francesco viene detto che «ha rotto il cazzo» nel chiedere accoglienza per gli immigrati. In fondo si sa che la religione è utile solo quando legittima l'odio non certo quando chiede un atto ci carità. A tempo perso non mancano messaggi inneggianti a Mussolini, in cui si ringrazia Dio per il fascismo, lo si paragona a Dio o si invitano a raccolta i camerati. Insomma, pare proprio che gli omofobi si siano scelti propria una bella compagna (illegale, ma mossa dallo stesso odio).
Certo è che dinnanzi ad una rete così ramificata, pare impossibile sperare che una segnalazione possa servire qualcosa. Siamo dinnanzi a gruppo organizzato legati a partiti politici che sperano di ottenere consensi attraverso la diffusione dell'odio, motivo per cui la vita di milioni di persone è seriamente minacciata da un piccolo gruppo che non ha neppure i numeri per poter entrare in parlamento.
È forse ora che la Procura, la Digos o la Polizia Postale inizino ad indagare seriamente su chi gestisca quelle realtà e su quali sino i reali scopi della loro propaganda, perché non è possibile che il 10% della popolazione sia costantemente minacciato da un genocidio organizzato da quattro violenti che mirano ad un golpe di stato attraverso l'abuso di xenofobia, razzismo ed omofobia.