Facebook ha bloccato i profili dei candidati gay ma non quelli degli omofobi


È una storia che continua a ripetersi. Su Facebook è possibile promuovere l'omofobia in ogni modo, sostenendo che i gay siano dei malati o persino organizzando alla luce del sole delle ronde punitive, ma non è possibile schierarsi contro la violenza omofobia senza essere vittima di una loro censura.
Ed è così che nelle ultime ore il social network ha bloccato «per omofobia» le pagine di due attivisti lgbt: a finire vittima del provvedimento c'è Luca Paladini, ex portavoce dei Sentinelli di Milano oggi candidato con Beppe Sala, e Andrea Maccarrone, ex presidente del Circolo Mario Mieli, candidato a Roma con Fassina.
Stessa sorte è capitata ad Andrea Maccarrone per aver pubblicato un’immagine con scritto «A Roma, in comune, più froci meno croci». Anche per lui un blocco del profilo, in questo caso della durata di 24 ore. Prima della rimozione dell'immagine, il candidato della lista di Marchini (Giovanni Ceccaroni) aveva commentato: «sto maiale deviato!». peccato che in quell'insulto Facebook non abbia visto nulla di male e che il candidato sia rimasto al riparo da qualunque provvedimento.
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