Gianfranco Amato: «L'omofobia interiorizzata non esiste. L'omosessualità può essere curata»
L'integralismo cattolica ha deciso: il killer di Orlando era sicuramente gay e i cristiani non hanno colpe nell'accaduto, motivo per cui sono già tornati a dire che i gay sono tutti peccatori, deviati e meritevoli di morte.
A cercare si sostener che se l'assassino fosse stato gay allora l'omofobia non centrerebbe più nulla (e non si capisce perché, dato che l'omofobia non è una esclusiva degli eterosessuali) è anche il sito integralista Intelligonews, ormai perennemente alla ricerca di personaggi che possano dar ragione alla loro assurda teoria. La loro scelta è caduta su uno del guru dell'omofobia, ossia Gianfranco Amato.
Intervistato in merito al presunto blocco del profilo di Adinolfi (che è già attivo quasi ad indicare che forse era stata tutta una bufala per cercare visibilità), lo ritroviamo a fare le solite generalizzazioni volte a cercare guadagno politico dall'ignoranza della gente. Amato pare ignorare che Facebook sia una società privata e ch possa fare ciò che vuole, motivo per cui ne approfitta per farsi un po' di pubblicità attraverso vergognosi slogan volti a sostenere che l'Italia sia finita in una «deriva totalitaria che non è neanche più strisciante ma plateale» o che «spegnere una voce libera nella rete ricorda troppo da vicino il sistema della Repubblica Popolare Cinese». Insomma, le solite frasi fatte volte a creare paura irrazionale che possa condurre ad un guadagno personale.
Ma il peggio giunge quando il sito integralista gli domanda: «Il killer di Orlando era gay o quanto meno aveva pulsioni omosessuali e apriti cielo. Un turbinio di opinioni e analisi sono scese a cascata sui media. Cosa ne pensa, l'omofobia c'entra ancora?».
A tale domanda Amato risponde:
E’ solita storia dell’omofobia interiorizzata. Un concetto delirante. Di fronte alla impossibilità di giustificare l’accaduto, perché diventa imbarazzante, si ricorre a questa stupidaggine, dell’omofobia interiorizzata, secondo la quale gli omosessuali che non si accettano diventano tutti omofobi. Questo è anche uno dei motivi per cui dicono che i gay che intraprendono un percorso per diventare eterosessuali in realtà covano una grande omofobia. La loro equazione è l’omosessuale che non si accetta, o vive con difficoltà la sua sessualità, è un omofobo. Non lo sa ma è un omofobo. Ora piangiamo giustamente i cinquanta morti di Orlando e noi anche i 322 cristiani uccisi nel mondo ogni mese in odio alla loro fede. Sono circa dieci al giorno in media. Oltre 700 cristiani subiscono poi ogni mese violenze e persecuzioni di ogni tipo e, sempre ogni mese, una media di 214 tra chiese e luoghi e di culto vengono attaccati. Ma perché nessuno fiata? Quanto tutto i giorni assistiamo a questo genocidio dove sono quelli che piangono le vittime di Orlando? Non si può piangere con un solo occhio.
Non male per un uomo che in ogni suo comizio va da dei genitori a dirgli che se il figlio fosse gay, è bene che gli dicano che è contro natura e che ogni suo atto sarebbe un peccato gravissimo che potrebbe costargli la dannazione eterna. Non solo, è anche un uomo che sostiene che l'omosessualità possa essere "curata" e che si a giusto prendersela con gli adolescenti gay per il fatto che non decidono di sottoporsi a torture psicologiche che non hanno la benché minima valenza scientifica.
Ma soprattutto vuole distogliere l'attenzione da alcune vittime sostenendo che le "sue" siano più importati e che i due secondi dedicati a persona sterminate per il solo fatto di esistere non meriti nessun approfondimento su chi siano i responsabili di quella strage.
A proposito, si noti anche come la definizione di "omofobia interiorizzata" fornita da Gianfranco Amato sia parziale e fortemente ideologica. nessuno dice che una persona è omofoba perché non si accetta, ma si accusano quelle persone che creano i complessi che possono condurre una persona a reprimere e non accettarsi. Il fatto che un giovane possa sentirsi dire da Amato che è sbagliato e che Dio lo odio non aiuta, ma può compromettere fortemente la sua psiche e tramutarlo in personaggi violenti (si pensi anche solo a come Luca di Tolve, salito sul loro palco di Torino, abbia volutamente cercato di infettare di HIV altre persone solo per fargliela pagare per quelle che in realtà erano state le sue scelte).
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