Strage Orlando, Omar Mateen diceva ai colleghi di sognare il martirio
Proseguono le indagini dell'FBI su Omar Mateen, l'autore della strage di Orlando. Secondo fonti del governo e del congresso, l'agenzia avrebbe appurato che il killer era solito guardava i video propagandistici dell'Isis e quelli delle loro decapitazioni.
Pare anche che ne parlasse ai colleghi e che dicesse di voler diventare un "martire". Raccontava loro anche che la sua macchina fosse appartenuta ad un altro "martire", probabilmente in riferimento all'attentatore suicida Moner Mohammad Abusalha. I colleghi allertarono lo sceriffo ed è così che nel 2013 l'Fbi iniziò ad investigare sul suo conto. Le indagini durarono dieci mesi (sei mesi in più del consueto) e portarono a tracciare il profilo di un uomo con problemi mentali che era divenuto dipendente dagli steroidi di cui abusava per migliorare le sue prestazioni nel sollevamento pesi.
le indagini vennero poi chiuse perché non emerse nulla di sospetto. Mateen disse di aver detto quelle cose ai colleghi perché era arrabbiato dalle loro continue prese in giro per il suo essere mussulmano, così come si appurò che la macchina non era stata comprata da un "martire" ma l'aveva avuta da un parente.
Ora l'Fbi sta cercando di fare luce sui testimoni che affermano di averlo visto all'interno del Pulse, cercando di capire se fosse alla ricerca di compagnia o se volesse solo conoscere il locale in vista di un attentato.
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